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Manovra: nuova stretta al Reddito di cittadinanza, soppressa la norma sui Pos | Mercoledì il Cdm, giovedì testo in Aula e venerdì la fiducia

Bagarre in commissione per l'emendamento sull'abbattimento dei cinghiali. È anche scontro sullo scudo penale per reati fiscali. Ok alla rinegoziazione dei mutui: tasso da variabile a fisso. Arriva un doppio bonus per 18enni. Cambia l'adeguamento delle pensioni

Slitta di un giorno, a giovedì alle 8, l'approdo della Manovra in Aula alla Camera. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo a causa dei ritardi nei lavori in commissione Bilancio che, al settimo giorno di lavoro, ha concluso l'esame degli emendamenti e dato il mandato ai relatori. Dopo la discussione generale, poi il governo porrà la fiducia che si voterà venerdì dalle 11. Dopo la pausa di Natale l'esame lampo del Senato prima del 31 dicembre. Sui tempi era arrivato l'ultimatum del Tesoro: "Se il Parlamento non cambia il testo, per il Mef va benissimo quello approvato in Cdm, con l'eccezione della riformulazione sul Pos". Norma sui Pos che viene di fatto soppressa, col ritorno delle multe per gli esercenti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Nel testo non entrerà lo scudo penale per i reati fiscali, annuncia il relatore Pella, di Forza Italia, e le opposizioni cantano vittoria. Intanto arriva una nuova stretta al Reddito di cittadinanza: non dovrà più essere "congrua" la prima offerta che, se rifiutata, fa perdere il diritto al sussidio. A lavori ormai conclusi si scatena la bagarre in Aula a causa di un emendamento sull'abbattimento dei cinghiali.

Manovra, le ultime novità: dal tetto al contante ai pagamenti col Pos

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Pos, tornano le multe Tornano dunque le multe per i commercianti che rifiutano di accettare pagamenti elettronici. La commissione approva infatti l'emendamento che sopprime la modifica introdotta nella stessa Legge di Bilancio con cui si introduceva un tetto di 60 euro entro il quale gli esercenti avrebbero potuto rifiutare transazioni col Pos senza incorrere in sanzioni.

Bagarre in commissione a causa dei... cinghiali L'iter della Manovra regala poi un ultimo colpo di scena al termine dei lavori in commissione. Quando le votazioni sono praticamente terminate e manca solo il mandato al relatore, è rispuntato l'emendamento che apre alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica anche in città, primi fra tutti i cinghiali. La proposta non è stata inclusa nei fascicoli e Alleanza Verdi-Sinistra è andata all'attacco. "Avevate preso un impegno con noi che quei fascicoli erano quelli su cui avremmo fatto la discussione, non l'avete rispettato", ha detto Angelo Bonelli. Il relatore Paolo Trancassini ha quindi chiesto la convocazione dell'ufficio di presidenza e la seduta è stata sospesa.

Salta lo scudo fiscale A fare saltare lo scudo, alla fine, sarebbe stata l'insistenza a fare rientrare non solo gli errori nelle dichiarazioni o i mancati pagamenti dopo avere presentato il 730 ma anche l'omessa dichiarazione. L'idea di aprire anche agli "evasori totali", insomma, sarebbe stata respinta sia dal Mef sia da Palazzo Chigi, anche perché sarebbe stata operazione difficile da difendere, a maggior ragione davanti al muro delle opposizioni. Il premier e il ministro dell'Economia, peraltro, avevano speso già parole chiare quando di scudo si parlava per le sole società sportive (anche quello poi saltato). Tutto rinviato, insomma. Anche se la questione si riproporrà a breve se davvero, nei primi mesi del nuovo anno, il governo metterà mano, come promesso, alla riforma complessiva del fisco.

Manovra al rallentatore  L'esame della legge di Bilancio va al rallentatore in commissione tanto che nell'ennesimo pomeriggio di melina alla Camera ha fatto scattare l'altolà del Mef: il Parlamento voti, se vuole. Ma se non vuole, il governo è pronto a mettere la fiducia sul testo uscito dal Consiglio dei ministri. Fatta salva la retromarcia, inevitabile dopo il confronto su Bruxelles, sull'altra norma che tanto ha sollevato polemiche, quella sulle sanzioni, cancellate nell'idea originale, per chi non accetta il Pos.  

La Manovra alla Camera giovedì, voto di fiducia venerdì  Alla luce dei ritardi nei lavori in commissione Bilancio, la capigruppo di Montecitorio ha deciso di far slittare di un giorno, a giovedì alle 8 (e non più mercoledì come inizialmente previsto), l'approdo della Manovra in Aula alla Camera. La discussione generale si concluderà intorno alle 11, sempre di giovedì, quando il governo porrà la questione di fiducia. Il termine per gli emendamenti è alle 8, quello per gli ordini del giorno alle 10. Il voto di fiducia è atteso attorno alle 11 di venerdì.

Meloni presenta la sua prima Manovra: "Scommettiamo sul futuro"

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Ipotesi bipartisan: ristori per i Pos dagli extraprofitti delle banche Si lavora a un'intesa bipartisan per inserire nella Manovra un fondo alimentato dalla tassazione sugli extraprofitti delle banche, al fine di garantire ristori ai commercianti penalizzati dalle commissioni sui pagamenti elettronici. La mossa seguirebbe la decisione del governo di eliminare la norma sul Pos. Secondo l'ipotesi allo studio, che potrebbe finire in un emendamento dei gruppi parlamentari, un Dpcm istituirà il fondo definendo aliquote e soglie con cui calcolare gli extraprofitti e il contributo straordinario. Il ristoro avverrebbe in forma di crediti di imposta.

Nuova stretta sul Reddito di cittadinanza, salta offerta "congrua" Non dovrà più essere "congrua" la prima offerta che, rifiutata, fa perdere il diritto al Reddito di cittadinanza. La commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento riformulato a firma Lupi (Noi Moderati) che sopprime la parola "congrua" dal testo della norma, che prevede che i beneficiari del Reddito decadano dal beneficio qualora non accettino la prima offerta di lavoro congrua. E' congrua l'offerta che considera le esperienze e competenze maturate e anche la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici).

Cambia l'adeguamento delle pensioni Cambia inoltre la norma della manovra che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni. Sale dall'80 all'85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per gli assegni più alti gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale. L'indicizzazione passa dal 55% al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5mila euro).

Ok alla rinegoziazione dei mutui: tasso da variabile a fisso Torna poi la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso. La richiesta potrà essere avanzata su mutui ipotecari in origine non superiori a 200mila euro e per chi ha un indicatore Isee, al momento della domanda, non superiore a 35mila euro e che non abbia avuto ritardi nei pagamenti delle rate.

Nuovo doppio bonus per 18enni La commissione ha inoltre dato il via libera della commissione Bilancio della Camera al restyling della 18app, il bonus per i 18enni: al suo posto arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito. Per i maggiorenni arrivano una "Carta della cultura Giovani", per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, assegnata e utilizzabile nell'anno successivo a quello del compimento di 18 anni. Prevista inoltre una "Carta del merito" per chi si è diplomato con votazione 100/100 all'esame di Maturità. Le "carte" valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili.

Superbonus, ok alla proroga della Cilas al 31 dicembre Per i condomini arriva la proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini per presentare la Cilas (Comunicazione di inizio lavori asseverata) per poter beneficiare del Superbonus al 110%. Le delibere assembleari che hanno approvato l'esecuzione dei lavori devono risultare approvate entro il 18 novembre, data antecedente l'entrata in vigore del decreto Aiuti quater.

Slitta di due mesi lo stralcio delle cartelle, multe fuori Slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. È stato inoltre approvato anche un emendamento che esclude dalla cancellazione automatica le sanzioni amministrative, comprese le multe. I Comuni potranno tuttavia decidere di non applicare la norma.

Tavolini e dehors prorogati fino al 30 giugno 2023 Un altro emendamento garantisce tavolini all'aperto e dehors liberi fino al 30 giugno 2023. La modifica proroga il termine del 31 dicembre 2022 per l'occupazione del suolo pubblico per il settore della ristorazione.

Tetto agli stipendi dei manager delle banche salvate La commissione Bilancio approva infine anche il tetto agli stipendi per i manager delle banche salvate con l'intervento dello Stato. Un emendamento alla Manovra stabilisce infatti che il trattamento economico annuo per gli incarichi conferiti dal primo gennaio 2023 non possa superare quello del primo presidente della Corte di Cassazione, fissato in 240mila euro annui.

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