L'ACCORDO

Fortnite, violata privacy minori: sviluppatore paga 520 milioni

L'accusa nei confronti di Epic Games è di aver violato la privacy di bambini sotto i 13 anni e ingannato milioni di utenti con acquisti indesiderati

© Ansa

Fortnite violava la privacy dei giocatori minori di 13 anni: per questo lo sviluppatore del popolare videogioco, Epic Games, ha raggiunto un accordo da 520 milioni di dollari con la Federal Trade Commission. L'accusa per Epic Games è di aver violato la privacy dei bambini e ingannato milioni di utenti con acquisti indesiderati.

L'accordo prevede sanzioni record in due casi. Epic Games ha accettato di pagare 275 milioni di dollari per le accuse di aver violato una legge federale, il Children's Online Privacy Protection Act, raccogliendo informazioni personali da bambini sotto i 13 anni che giocavano al videogame senza ottenere il consenso verificabile da parte dei genitori. Fornite era finito di recente nella bufera per una class action portata avanti da alcuni genitori: "Crea dipendenze come le droghe".

Alla società è stato rimproverato anche di aver reso ai genitori estremamente difficile ottenere la cancellazione dei dati e qualche volta di non aver onorato le loro richieste di eliminarli. La cifra fa impallidire la precedente sanzione record di 5,7 milioni di dollari per violazione della privacy dei minori, patteggiata nel 2019 da Musically, una sito di condivisione video poi fuso con TikTok.

Come parte dell'intesa, la Federal Trade Commission richiederà a Epic Games di adottare un sistema automatico di alta privacy per bambini e adolescenti, cosa che costringerà la compagnia a rimuovere i "live text" e le "voice chat" per gli utenti più giovani. Epic Games ha concordato anche di pagate 245 milioni di dollari per indennizzare i consumatori rimasti vittime delle sue pratiche manipolative, usate per ingannare utenti di tutte le età per acquisti indesiderati.

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