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"Zerocalcare. Dopo il botto": a Milano la mostra personale del fumettista

Alla Fabbrica del Vapore fino al 7 aprile oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific per raccontare di noi, della politica e di storie di resistenza collettiva

"Zerocalcare. Dopo il botto", la mostra alla Fabbrica del Vapore

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Zerocalcare AsteroideCourtesy Zerocalcare
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Zerocalcare  Regeni senza, 2017Disegno di copertina per il numero diInternazionale del 25-31 agosto 2017 sulcaso Giulio RegeniCourtesy Zerocalcare
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Zerocalcare Decoro, Decoro, Decoro, 2015Finta rivista free press distribuita nelle metroA e B della capitale per lanciare la campagna“Roma Comune”Courtesy Zerocalcare
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 Zerocalcare Defend Afrin, 2018Courtesy Zerocalcare
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Zerocalcare Venom, 2018Courtesy Zerocalcare 
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Zerocalcare Fontana, 2009Illustrazione per poster in occasione dell’anniversario della strage di Piazza FontanaCourtesy Zerocalcare
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Zerocalcare Clap, 2018Courtesy Zerocalcare
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Zerocalcare Peperino, 2014Courtesy Zerocalcare
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Zerocalcare Cover “La profezia dell'armadillo” ArtistEdition, 2017Libro ed. Bao Publishing, MilanoCourtesy Zerocalcare
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Zerocalcare è un fumettista italiano tra le figure più interessanti, complesse e di denuncia della scena culturale italiana. Fino al 7 aprile 2023 l'artista romano sarà il protagonista dell'esposizione Zerocalcare. Dopo il botto, negli spazi della Fabbrica del Vapore a Milano. Una mostra personale in cui, attraverso oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific parla di frammentazione sociale, politica, storia, resitenza, solitudine e politica.


I temi della mostra - La frammentazione sociale all'indomani della pandemia; l'accrescimento delle paure all'epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell'Europa; il forzato isolamento e la solitudine che hanno inevitabilmente generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà; la politica e le resistenze: sono solo alcuni dei temi che Zerocalcare affronta con le opere esposte a Milano. "Zerocalcare. Dopo il botto" racchiude due anime, due facce diverse di una stessa medaglia. Da un lato gli iconici protagonisti delle sue avventure, ognuno simbolo di specifici valori legati alla sopravvivenza in un mondo sempre più ostile; dall'altro l'invito al visitatore a nutrire una passione collettiva connessa all’ideale di resistenza politica.


La città post apocalittica - L'allestimento proietta sin da subito il visitatore all’interno di una città immaginifica e post-apocalittica dove, al centro della scena, è posta una strada circondata da palazzi disegnati dall’autore. Gli edifici hanno facciate che recano i segni del cataclisma che le colpite e portano a una riflessione su quanto le nostre vite siano cambiate dopo la pandemia. Dietro le porte sprangate su intravedono gli occhi di cerca via di fuga insidiati da tentacoli di animali mostruosi, mentre sui tetti cercano rifugio i personaggi che solitamente popolano le storie dell'autore: dal Cinghiale, al Secco, a Lady Cocca. In questo scenario, in cui sono esposte le tavole che l'autore ha realizzato durante il lockdown, si snodano le varie sezioni che si articolano seguendo i temi più cari a Zerocalcare: impegno civile, lavoro, resistenza, ruolo delle donne... 


I "mondi" di Zerocalcare - L'esposizione si sviluppa poi nelle due aree retrostanti gli edifici, pensate come due differenti "mondi", quello interno e quello esterno all’autore. Da una parte trovano spazio i contenuti riferiti alle relazioni e alle ingiustizie sociali, dall’altra si accede alla vita interiore di Zerocalcare, dove le angosce e le paure dell’artista raccontano in realtà la vita di tanti di noi, con il filo dell'ironia a legare tutta la sua produzione.

I santi protettori - Il percorso espositivo si chiude con I Santi protettori, ritratti su tela e foglie d'oro dei pesonaggi che popolano le sue storie:  dal T-rex a Lady Cocca, da Kurt Cobain all’anarchico italiano Gaetano Bresci, fino alla coraggiosa difensora dei diritti umani Nasrin e al Secco. Icone pagane che raccontano, in maniera scanzonata, che i santi e gli eroi di oggi sono - anche e soprattutto - quelli che combattono quotidianamente per avere un posto nel mondo.


Chi è Zerocalcare -  Zerocalcare, all'anagrafe Michele Rech, è nato ad Arezzo il 12 dicembre 1983. Cresce prima in Francia, Paese d'origine della madre, e poi a Roma, nel quartiere di Rebibbia. Inizia a disegnare fumetti al liceo e, nel frattempo, realizza locandine e manifesti per concerti ed eventi vari legati in particolare ai centri sociali e alla scena punk hardcore romana. Nel 2011 si fa notare con le storie del suo blog, e da lì la sua carriera è in ascesa. Pubblica i libri, editi da Bao Publishing, La profezia dell'armadillo (da cui è stato tratto un film),  Un polpo alla gola, Ogni maledetto lunedì su due, Dodici, Dimentica il mio nome, Kobane Calling, Macerie Prime, Scheletri, A babbo morto. Una storia di Natale e Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia. Nel 2021 esce la sua prima serie animata e la seconda è in lavorazione.

La mostra Zerocalcare. Dopo il botto è ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Arthemisia e organizzata da Minimondi Eventi e Arthemisia in collaborazione con Piuma, promossa dal Comune di Milano-Cultura negli spazi di Fabbrica del Vapore ed è curata da Giulia Ferracci. Il catalogo è edito da Bao Publishing, in continuità con la pubblicazione di tutti i libri Zerocalcare in Italia. La mostra vede come media partner Urban Vision.

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