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Inchiesta Qatar, media: Giorgi ha confessato, gestiva i contanti | La Procura di Atene avvia un'inchiesta su Eva Kaili

Il compagno dell'eurodeputata greca ha ammesso di aver fatto parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e da Doha per interferire negli affari europei

Nell'ambito dell'inchiesta Qatar, Francesco Giorgi - il compagno dell'eurodeputata greca Eva Kaili e uno dei quattro arrestati nelle indagini della procura belga - ha confessato agli inquirenti di aver fatto parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e da Doha allo scopo di interferire e condizionare negli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Giorgi ha ammesso di aver agito illegalmente e si è detto pentito. Lo scrive il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica. Secondo quanto riportano i media greci, la Procura di Atene ha aperto un'indagine penale sull'ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, per corruzione e riciclaggio di denaro in relazione a fatti diversi da quelli su cui sta lavorando la magistratura belga.

Giorgi è stato incriminato e incarcerato per corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un'organizzazione criminale.
 

Secondo i media, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri. Il Marocco sarebbe coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. In base ai documenti consultati dai due quotidiani, Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l'ambasciatore del Marocco in Polonia. 

La Procura di Atene apre inchiesta su Eva Kaili - La procura di Atene ha aperto un'indagine penale sull'ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, per corruzione e riciclaggio di denaro in relazione a fatti diversi da quelli su cui sta lavorando la magistratura belga. Lo scrivono i media greci. Il decreto d'urgenza per l'esame preliminare è stato emesso dal procuratore finanziario, Christos Bardakis, il quale ha incaricato i suoi due procuratori aggiunti di richiedere direttamente alle autorità giudiziarie di Bruxelles, attraverso l'assistenza giudiziaria, in collaborazione con il membro nazionale di Eurojust per la
Grecia, copia del fascicolo del caso che riguarda l'eurodeputata. Verrà inoltre richiesta la documentazione sull'andamento dell'indagine.
 

Inchiesta Qatar, i fatti e i protagonisti

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Cos'è il Qatargate - L'Emirato è sospettato di influenzare le decisioni della Ue, ricorrendo alla corruzione di diversi eurodeputati, in particolare per cercare di allontanare, o ridimensionare, le accuse sui temi quali i diritti civili e umani e lo sfruttamento di lavoratori e manodopera straniera in relazioni ai Mondiali tenuti nel Paese del Golfo. A Bruxelles a casa dell'ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri la polizia belga ha recuperato 600mila euro in contanti. Anche nell'abitazione di Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento Ue poi destituita, gli investigatori hanno trovato sacchi di denaro.

L'operazione, stando alla ricostruzione offerta dai media belgi Le Soir e Knack e confermata poi dal ministero della Giustizia belga, è partita dopo l'indagine condotta dall'intelligence belga insieme ai servizi segreti di altri cinque Paesi europei, che avevano portato a un blitz nell'abitazione di Panzeri.
 

Soffiata degli Emirati agli 007 belgi dietro l'inchiesta - A dare il via all'inchiesta  Qatargate, che sta terremotando il Parlamento europeo, sarebbe stata una segnalazione arrivata dagli Emirati Arabi Uniti all'intelligence del Belgio che per mesi ha lavorato con i servizi segreti di altri 5 Paesi, ma non con quelli dell'Italia, "che sarebbero stati esclusi dall'operazione nonostante tutto sembri ruotare attorno a figure di nazionalità italiana". È quanto ricostruisce il Corriere della Sera. La segnalazione degli Emirati, scrive il Corriere, "ha portato gli 007 sulle tracce di un centro di studi del Marocco a Bruxelles dietro il quale si nascondeva una centrale di spionaggio. I servizi belgi hanno appurato che il centro culturale aveva collegamenti con l'ambasciatore marocchino in Polonia Abderrahim Atmoun che nelle carte dell'inchiesta è citato come colui al quale Panzeri doveva affidare dei regali da lui ricevuti affinché fossero trasferiti in Marocco".

"Partito nel 2021 come un caso di sicurezza nazionale per la minaccia di interferenza da parte di un Paese straniero sui processi decisionali del Parlamento europeo - continua il Corriere - il dossier evidentemente a un certo punto perde di pericolo e si trasforma in una questione di corruzione internazionale, altrettanto grave, ma meno allarmante per gli 007 locali che lo passano alla magistratura ordinaria. I magistrati ci lavorano e puntano anche ai rapporti con il Qatar, specie della vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili". 

Via libera Parlamento europeo a stop attività legislative relative al Qatar - Via libera dal Parlamento europeo al testo che chiede la sospensione immediata di tutti i lavori legislativi relativi al Qatar. Il testo votato in seguito ai sospetti di corruzione da parte del Qatar e sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee è stato adottato con 541 voti a favore, 2 contrari e 3 astenuti. E il Qatargate approderà anche al tavolo del Consiglio europeo
 

I quattro fermati - La prima udienza per i quattro fermati davanti alla camera di Consiglio del tribunale di Bruxelles ha restituito i primi pronunciamenti della giustizia belga: l'ex eurodeputato Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, compagno dell'ex presidente del Parlamento europeo Eva Kaili, resteranno ancora in carcere per almeno un mese, mentre Niccolò Figà Talamanca potrà uscire sotto regime di sorveglianza elettronica. Resta invece in sospeso il destino della politica ellenica, che ha chiesto e ottenuto il rinvio della decisione al 22 dicembre.

La posizione del Qatar - L'Emirato ha sempre negato il suo coinvolgimento, respingendo qualsiasi ipotesi relativa ai tentativi di corruzione degli eurodeputati per avere un trattamento di favore.

"Qatar all'avanguardia nei diritti dei lavoratori", l'ultimo intervento di Eva Kaili - "Si sono impegnati a una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Eppure alcuni qui chiedono che siano discriminati, li bullizzano e accusano di corruzione chiunque parli con loro. Però comprano il loro gas e hanno compagnie che in Qatar fanno miliardi. Non abbiamo il diritto morale di fare lezioni per andare a caccia dell'attenzione dei media e non imponiamo i nostri modelli, li rispettiamo". Sono le parole dell'ultimo intervento di Eva Kaili.  

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