LA NOSTRA RECENSIONE

The Callisto Protocol, l’erede di Dead Space ci porta in un inferno di sangue e orrore

Fedele allo spirito del survival horror di EA e forte di un’autentica atmosfera da incubo, il nuovo progetto di Glen Schofield debutta sul mercato tra luci e ombre

© IGN

The Callisto Protocol è un videogioco di sopravvivenza a sfondo fanta-horror che ha il non facile compito di riportare su PC e console ambientazioni, sensazioni, spaventi e persino la formula di gioco che ha reso un gioco come Dead Space un vero e proprio "classico". Non a caso, dietro il progetto ci sono lo studio di sviluppo Striking Distance e, soprattutto, il director Glen Schofield, una delle menti dietro l'originale survival horror creato da Visceral Games.

Essendo passati quasi 15 anni dall'esordio di Dead Space, The Callisto Protocol non può e non vuole essere una semplice scopiazzatura: tecnicamente parlando, tra un sistema di illuminazione "spaziale" (in tutti i sensi) e un comparto sonoro da infarto (seppur con diversi problemi nel doppiaggio in italiano), ci troviamo davanti a un progetto dai valori produttivi altissimi.

Eppure, muovendosi tra i corridoi e le stanze del carcere di massima sicurezza di Black Iron su Callisto (una delle lune di Giove) nei panni del protagonista Jacob Lee, non si può non andare con la memoria alle avventure horror di Isaac Clarke nel primo Dead Space a bordo della nave spaziale Ishimura.

SOPRAVVIVERE ALL’ORRORE - Controllare Jacob, ad esempio, restituisce sensazioni simili a quelle che si vivevano nei panni di Isaac, ovvero movimenti pesanti e faticosi, una corsa quasi sempre affannosa, attacchi in mischia lenti e macchinosi. Tutto ciò per rendere l’esperienza ancora più spaventosa, visto che parliamo di un gioco dell'orrore ambientato quasi interamente in luoghi bui e putrescenti in cui si aggirano creature mutanti e mostruose (frutto di esperimenti scientifici) pronte a farci la pelle a ogni passo che compiamo.

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La stazza massiccia di Jacob e il suo incedere pacato sono due elementi che rendono il mondo di The Callisto Protocol ancora più realistico e per questo più terrorizzante, anche per via di un sistema di combattimento volutamente lento e ragionato. Inoltre, a differenza di Dead Space, il gioco non include una mappa e ciò contribuisce a rendere l'esplorazione più ardua e carica di rischi e pericoli, anche se per fortuna non ci si ritrova mai in situazioni in cui non si sa dove andare o si finisce inesorabilmente per perdersi.

UN COMBAT SYSTEM DA INFARTO - Visto che Black Iron e le altre location del gioco (tra cui alcuni passaggi all’esterno che ricordano molto da vicino il pianeta ghiacciato di Dead Space 3) sono piene zeppe di mostri di varia natura, il combattimento è l’elemento principale del gioco, molto più dell’esplorazione (che infatti resta piuttosto limitata) e della trama, che rappresenta probabilmente uno degli aspetti meno convincenti di The Callisto Protocol. Il combat system messo in piedi da Striking Distance alterna scontri dalla distanza sfruttando diverse armi e combattimenti corpo a corpo molto crudi, pensanti e viscerali in cui entrano in gioco le schivate e la parata.

Considerando che come in ogni survival horror che si rispetti anche qui non c’è abbondanza di munizioni e ricariche varie, si ricorre spessissimo al corpo a corpo e su questo versante il gioco convince pienamente per il realismo delle animazioni, la "carnalità" dei colpi sferrati e ricevuti e le mosse finali ai danni dei mostri e dello stesso Jacob, che spesso farà una fine a dir poco orrenda tra effetti splatter al limite dello stomachevole. Anche negli scontri a distanza però il gioco sa farsi valere grazie soprattutto al guanto gravitazionale, che solleva i nemici e li scaraventa contro muri appuntiti o enormi ventole uccidendoli all’istante (e anche in questo caso lo splatter abbonda).

UN SURVIVAL HORROR PER VERI GAMER - Uscire vivi da scontri con più di un nemico contemporaneamente, anche in presenza del guanto, è un’autentica impresa già selezionando il livello di difficoltà intermedio. The Callisto Protocol infatti è un gioco impegnativo che non perdona nulla (spesso bastano due o tre colpi per mandare Jacob all’altro mondo), che gioca continuamente (riuscendoci) sulla tensione costante e sulla comparsa improvvisa di nemici che tendono a sbucare dal nulla. In alcuni tratti il ritmo si placa un po’ e il gioco concede persino qualche passaggio stealth quasi obbligato in cui attaccare i nemici alle spalle, ma in generale gli scontri frontali sono continui e impegnativi.

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Non che The Callisto Protocol sia un soulslike ambientato nello spazio, ma non aspettatevi nemmeno un action scattante in stile Returnal; qui si muore molto spesso e ci sono diversi momenti in cui il "trial and error" è inevitabile, anche se per fortuna i checkpoint per i salvataggi automatici sono sparsi nel gioco in modo generoso. Non aspettatevi inoltre una grande esplorazione, ma qualche deviazione dal percorso principale è possibile e persino consigliabile per trovare crediti, munizioni, registrazioni audio e medikit. E, fidatevi, vi converrà esplorare il più possibile là dove il gioco lo permette: i crediti, ad esempio, servono per acquistare e potenziare le armi dalle apposite stazioni di upgrade; per sviluppare al massimo un’arma sono necessari migliaia di crediti e trovarne in simili quantità non sarà per nulla facile, soprattutto se vi atterrete sempre e comunque al percorso principale.

ALLA RICERCA DI PERSONALITÀ - Combattere in questo inferno spaziale con armi basiche e prive di potenziamenti equivale a morte certa dopo poco tempo e, da questo punto di vista, l’elemento survival è ben congegnato. Anche la longevità, compresa tra le otto e le dieci ore, non lascia spazio a critiche e difficilmente il gioco avrebbe retto più a lungo a livello di varietà e sviluppi della trama. Proprio questi due elementi rappresentano i principali punti deboli di The Callisto Protocol.

Essenzialmente, il gioco non propone grandi variazioni dall’inizio alla fine sia come tipologie di nemici, sia come ambientazioni e gameplay, mentre la trama è piena zeppa dei classici stereotipi di qualsiasi gioco o film ad ambientazione fanta-horror tra cospirazioni, un terribile virus dagli effetti devastanti e le solite corporazioni brutte e cattive. Le stesse registrazioni audio sono brevi e poco interessanti, mentre le missioni consistono nel solito canovaccio visto decine di volte (riattivare un generatore, trovare un codice o una tessera per sbloccare un passaggio, rimettere in funzione il sistema di sicurezza e così via).

Su questo versante Dead Space riusciva a fare decisamente di meglio e anche Jacob è un personaggio con pochissimo carisma (così come gli altri personaggi secondari), con il quale si fa davvero fatica a empatizzare. Se poi ci mettiamo un mixing audio del doppiaggio italiano quasi sempre sballato come volumi (va molto meglio con il doppiaggio originale inglese), The Callisto Protocol si dimentica davvero in fretta come trama, personaggi e svolte narrative, ma forse questo non è mai stato un aspetto primario per Glen Schofield.

Dove invece il gioco convince pienamente è come pura esperienza survival horror. La tensione è continua, l’elemento horror e gore sempre presente e abbondante, le ambientazioni sono perennemente cupe e in disfacimento (molto in stile Aliens – Scontro finale) e la difficoltà si attesta su livelli medio-alti. Se sono questi gli elementi che cercavate in The Callisto Protocol allora la produzione di Striking Distance è ciò che fa per voi, mentre se speravate in qualcosa di notevole in termini di varietà, originalità e personalità, probabilmente rimarrete un po’ delusi.

Come lo abbiamo giocato

Abbiamo trascorso circa nove ore in compagnia di The Callisto Protocol su Xbox Series X a livello di difficoltà intermedio (il secondo sui tre disponibili), riuscendo a potenziare al massimo quasi tutte le armi disponibili. È comunque possibile cambiare livello di difficoltà al volo nel caso trovaste il gioco troppo impegnativo o, al contrario, se volete un’esperienza ancora più "hardcore".


Può piacere a chi…
… apprezza da sempre i survival horror con poche risorse e molti combattimenti
… desidera un combat system in grado di alternare efficacemente scontri corpo a corpo e dalla distanza
… ama la tensione continua e ambientazioni cupe e spaventose

Potrebbe deludere chi…
… chi si aspettava un survival horror originale e ricco di varietà
… sperava in una storia più avvincente e appassionante
… non ama le sfide e preferisce esperienze di gioco più semplici

The Callisto Protocol è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.