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L’eco pascolo nell’area verde degli scavi di Pompei  

Sono oltre centocinquanta le pecore che ogni giorno in modo sostenibile contribuiscono al mantenimento e alla bonifica dell'erba nel sito archeologico

Sito ufficiale

Centocinquanta pecore al pascolo nell'area verde della città antica di Pompei, in quella vasta porzione di territorio ancora non scavato, ricoperto al di sopra della cenere e del lapillo, da una distesa vegetazione da manutenere. "A volte l’innovazione più grande è il ritorno alle nostre radici. Così Pompei, attraverso il recupero della più antica ed efficiente tecnologia di tradizione, la “Natura”, affronta in maniera sostenibile la gestione e manutenzione degli spazi verdi del sito” dichiara il Direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel.

Un accordo sperimentale per attività di Eco pascolo di ovini, della durata di 9 mesi, consentirà in maniera ecosostenibile e senza alcuna spesa per l'amministrazione, il mantenimento delle superfici a prato, nel pieno rispetto delle caratteristiche naturalistiche delle aree, assicurando il contenimento delle malerbe e la concimazione naturale dei terreni. Si tratta di un metodo alternativo e altamente efficace che sfrutta la capacità dei greggi di ripulire e bonificare i prati garantendo risparmio e al contempo influendo sull'impatto ambientale. L'erba tagliata in maniera industriale normalmente diventa un rifiuto da smaltire; invece, gli ovini la masticano e la riciclano fertilizzando il prato.

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Dai vigneti che producono il vino, alla gestione e coltivazione degli ulivi e produzione, dal programma d'imboschimento ai progetti di agricoltura sociale con la raccolta della frutta a cura di bambini e adolescenti con disabilità e autismi, nell’ambito di percorsi formativi d'inserimento al lavoro, fino al vivaio della flora pompeiana che riproduce specie ed essenze secondo riferimenti storici archeologici, l’attività dell’eco pascolo si inserisce nel più ampio progetto di Azienda agricola Pompei che il Parco archeologico sta mettendo in campo.

Un grande progetto finalizzato a una gestione autosufficiente del grande Patrimonio naturale di cui le aree archeologiche sono custodi e che ha tra gli obiettivi anche di far sì che queste attività produttive diventino motore di sviluppo economico locale, sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale e legale.

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