LA NOSTRA RECENSIONE

Need for Speed Unbound, il ritorno delle corse clandestine di Electronic Arts

Criterion torna a scuotere le giornate e le notti di un’onesta metropoli con corse forsennate e bolidi da personalizzare

© IGN

Se si parla di videogiochi con auto che sfrecciano velocissime, non esiste saga più longeva di quella di Need for Speed. Nata nella prima metà degli anni Novanta, la serie ha trovato la sua consacrazione dieci anni più tardi, abbracciando la cultura delle competizioni illegali presentata al cinema da The Fast and the Furious e, allo stesso tempo, abbinandole una colonna sonora marcatamente hip hop.

Vent’anni, o quasi, più tardi, la posizione del gioco di Electronic Arts è meno facile da definire: non ha mai abbandonato il mondo delle corse clandestine, a cui ha presto aggiunto gli inseguimenti con le forze dell’ordine, ma raramente è riuscito a farsi portavoce di uno stile e di un mondo, come le era capitato a inizio millennio.

Need for Speed Unbound è arrivato così un po’ in sordina, quasi a dover scontare i peccati di chi lo ha preceduto, il tutt’altro che clamoroso Need for Speed Heat che, a sua volta, aveva invece seguito l’interessante rilancio del semplicissimo Need for Speed (2015).

BENVENUTI A LAKESHORE - Tutto questo per dire che Need for Speed Unbound non fa nulla per mettersi al di fuori della tradizione della serie, tentando però di trovare nuovi equilibri e di tagliare qualche ramo secco.

Ci sono ancora le gare che prendono d’assalto le strade del centro e delle periferie di una metropoli fittizia (questa volta si chiama Lakeshore e ricorda il midwest statunitense), le volanti della polizia che si lanciano all’inseguimento sono apparentemente infinite, i ricambi e le possibilità di ritoccare l’auto (anche esteticamente) non mancano e la selezione musicale è al passo coi tempi.

Quello che sorprende maggiormente, di Need for Speed Unbound, è l’affidabilità: il gioco scivola via senza tentennamenti con una fluidità che non teme confronti e si gode la risoluzione a 4K concessa da PS5 e Xbox Series X (e PC di fascia alta). Si perde qualcosa a livello di dettaglio, giocando su Xbox Series S, ma nulla di trascendentale.

In generale le sensazioni che lascia Unbound sono allineate: è un gioco efficace, che non prova minimamente a inventarsi nulla di nuovo, concentrandosi sul recuperare quanto di buono fatto da Need for Speed negli anni. Il modello di guida è piuttosto divertente, anche se le gare sono esageratamente costruite sulla capacità del giocatore di accumulare nitro e di sfruttarla… sempre e comunque.

ESTETICA ANESTETICA - La varietà delle prove, la curiosa estetica simil-anime con cui vengono messi su schermo i piloti, i colorati e fumettosi effetti visivi che accompagnano derapate e scontri, contribuiscono a creare un’esperienza di gioco avvincente, anche se prevedibile per chi è già passato da queste parti.

E nonostante le ottime performance tecniche, va sottolineato come Lakeshore sia un agglomerato urbano e periferico piuttosto dimenticabile, con pochi passaggi e scorci davvero memorabili. Chi, però, è alla ricerca di un classico Need for Speed, finalmente veloce e fluido come merita e con un livello di sfida a tratti sorprendente, allora può godersi un Natale ad altissimo tasso di ottani.

E se si ha voglia di andare online, si troveranno tanti altri piloti digitali pronti alle sfide, in una modalità totalmente scollegata dal gioco principale.

Come lo abbiamo giocato

Abbiamo giocato a Need for Speed Unbound sia su Xbox Series X che, soprattutto, su PlayStation 5, provando entrambe le modalità: la Carriera (per giocatore singolo) e quella online.


Può piacere a chi…
… adora andare velocissimo a bordo di veicoli da sogno
… vuole godersi tanta bella musica mentre guida
… ci tiene a personalizzare la sua auto nei minimi particolari

Potrebbe deludere chi…
… cerca un gioco di guida simulativo
… si è annoiato della formula di Need for Speed
… desidera uno spettacolo grafico senza pari

Need for Speed Unbound è un gioco consigliato ai maggiori di 12 anni.