Eliminare le commissioni sui pagamenti effettuati con pos è incostituzionale. Così Giorgia Meloni, spiegando perché una norma del genere non sia stata inserita nella Manovra. "C'è chi ci chiede perché non togliete le commissioni, diciamo che non possiamo farlo perché sarebbe incostituzionale. La moneta elettronica è privata, è un servizio offerto e lo Stato non può impedire a chi offre quel servizio di guadagnarci sopra una commissione". "Probabilmente - ha quindi aggiunto il presidente del Consiglio - questa è la ragione per cui la Banca d'Italia fa le sue valutazioni sul tema dell'innalzamento del tetto al contante".
Il premier appare in un video sui social per la seconda puntata della rubrica "L'agenda di Giorgia". Parla di manovra, migranti, economia italiana e del bonus cultura ai diciottenni che "non va abolito ma rivisto", dice, spiegando che la misura "viene riconosciuta a tutti indipendentemente dal reddito e questo è sbagliato".
"18App ai redditi più bassi" - Negli ultimi giorni è montata la polemica su questo emendamento presentato dai partiti della maggioranza sul tema del bonus ai diciottenni per la cultura. Ora Meloni spiega meglio: "Il ministro Sangiuliano sta lavorando a una carta cultura per favorire i contenuti culturali dei giovani per dare loro ulteriori possibilità. Però sicuramente 18app è una misura che va rivista. Perché questi 500 euro non c'è ragione per cui debbano averli i figli di un milionario, dei parlamentari o mia figlia quando li compirà. Mentre la stessa misura concentrata sui redditi più bassi può essere molto più impattante".
"Flat tax alle partite Iva non discrimina i lavoratori" - "Ci è stato detto che le nostre misure sulla flat tax per le partite Iva discriminano i dipendenti. La tesi, sostenuta anche da alcuni sindacati, è che estendendo la flat tax fino a un fatturato di 85 mila euro, faremmo pagare a loro molto meno tasse dei lavoratori dipendenti. Questo è falso", continua Meloni che, mostrando una tabella, cita un esempio: "Un dipendente ha 2/3 dei contributi a carico del datore di lavoro, un lavoratore autonomo si paga i contributi interamente". E conclude: "Io credo che si debba lavorare a un sistema in cui tutti i lavoratori hanno gli stessi diritti indipendentemente dal lavoro che fanno, questa è la grande sfida che ci diamo".
"Migranti, in Italia non si entra illegalmente" - Il premier torna a parlare di migranti: nessun cambio di rotta del governo, assicura. L'esecutivo "non intende cambiare posizione. La nostra posizione resta assolutamente la stessa: in Italia non si entra illegalmente, si entra solo legalmente, noi vogliamo combattere il traffico di esseri umani, gli ingressi illegali e le morti in mare. Non vogliamo in alcuno modo favorire i trafficanti di esseri umani", ripete Meloni sfogliando gli appunti della sua agenda.
"Sulla manovra incontriamo chi vuole confrontarsi" - "Stiamo incontrando tutti coloro che vogliono confrontarsi con noi sulle ragioni per cui abbiamo fatto alcune scelte, lo abbiamo fatto anche con alcuni partiti dell'opposizione, quelli che ci hanno chiesto di parlare con noi ed entrare nel merito dei provvedimenti".