La commissione Giustizia del Senato ha approvato l'emendamento del governo al dl Rave. L'intervento sul decreto di Palazzo Chigi riscrive di fatto il reato di rave party introducendo nell'ordinamento l'articolo 633-bis. È passata a maggioranza la versione riformulata, che lascia intatta la pena massima a sei anni per gli organizzatori, non specifica il numero di partecipanti all'evento e separa la responsabilità tra partecipanti e promotori.
Dal testo scompaiono la dicitura 'ordine pubblico' e i riferimenti al 'codice antimafia' e alle misure di prevenzione. Oltre al riferimento al numero dei partecipanti (che nel testo originario del governo era di 50).
Cosa prevede il testo - Il testo, in sostanza, prevede che chiunque organizzi o promuova "l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento, è punito con la reclusione da 3 a 6 anni e la multa da mille a 10mila euro, quando dall'invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l'incolumità pubblica a causa dell'inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi".
Eliminati i riferimenti al codice antimafia e alle misure di prevenzione - È sempre poi "ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato", nonché di "quelle utilizzate per realizzare le finalità dell'occupazione o di quelle che ne sono il prodotto o il profitto". Sopprimendo i commi 2 e 3 del testo originario si eliminano, infine, i riferimenti al codice antimafia e alle misure di prevenzione.
Per i partecipanti pena massima fino a 4 anni - Per quanto riguarda i semplici partecipanti al 'Rave-Party', continua a valere la norma attualmente in vigore dell'articolo 633 codice penale in cui si parla di una pena massima sino 4 anni. Per quanto riguarda invece le intercettazioni sulle quali c'era stata una polemica iniziale quando il decreto venne approvato dal Cdm, queste si potranno fare comunque e non solo perché la pena nel nuovo emendamento del Governo resta sino a 6 anni, ma anche perché l'articolo 633 del codice penale rientra nell'elenco dei reati (contenuto nell'articolo 266 del codice di procedura penale) per i quali è sempre prevista la possibilità di intercettare.
Dl Rave: ok a emendamento Lega che rinvia multe a No vax - Passano in commissione Giustizia del Senato gli emendamenti della Lega che puntano a prorogare al 30 giugno 2023 il pagamento delle sanzioni per i No vax. Le proposte di modifica, che hanno come prime firme quelle del capogruppo della Lega a Palazzo Madama Massimiliano Romeo ed Erika Stefani, erano state presentate al decreto 'anti-Rave' e avevano ricevuto parere favorevole del governo.