Manovra, Uil: "Tra flat tax e dipendenti scarto di imposte fino all'800%"
"Un autonomo verserebbe fino a 27mila euro di imposte in meno ogni anno, rispetto a lavoratori dipendenti e pensionati. Una differenza enorme che non trova giustificazione", dice Proietti
Ancora critiche alla Manovra. Uno studio del Servizio politiche fiscali della Uil ha sottolineato come "la differenza tra lavoratori autonomi con un fatturato di 85mila e pensionati e dipendenti con un reddito equivalente può raggiungere oltre l'800% di imposte versate in più da parte di questi ultimi". Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, ha spiegato che "un autonomo verserebbe fino a 27mila euro di imposte in meno ogni anno, rispetto a lavoratori dipendenti e pensionati. Una differenza enorme che non trova giustificazione".
Sulla base dei dati relativi alle dichiarazioni 2020, evidenzia inoltre lo studio della Uil, dipendenti e pensionati, che sono l'89,9% dei soggetti che pagano l'Irpef, hanno versato il 96,3% dell'Irpef totale nel 2020. La flat tax, ha detto ancora Proietti, "è uno strumento contrario ad una tassazione equa e giusta. Prevedere regimi forfettari, a vantaggio di particolari categorie, crea disuguaglianze tra le persone e carica sempre più sulle sole spalle dei dipendenti e pensionati il peso dell'Irpef" che, ha aggiunto, "più che un'imposta sui redditi, è una tassa su salari e pensioni".
"Uno Stato democratico deve fondarsi su un fisco equo e progressivo così come previsto dalla nostra Costituzione - ha rimarcato il segretario confederale della Uil -. Serve una vera riforma che diminuisca il carico fiscale per i dipendenti e i pensionati improntando il sistema ad una piena progressività e allargando la base imponibile dell'imposta sui redditi. Parallelamente si deve investire in una vera forte battaglia all'evasione fiscale, un male endemico del nostro Paese, che ogni anno sottrae ai cittadini oltre 100 miliardi di euro, l'equivalente dell'importo speso per tre leggi di bilancio".
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