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Iran, Alessia Piperno: "La mia compagna di cella condannata a morte, cosa serve per fermare tutto questo?"

La donna, allenatrice di pallavolo e madre di tre figli, Fahimeh Karimi, è accusata di essere una delle leader delle proteste e di aver sferrato calci a un paramilitare

Tgcom24

In Iran, un'allenatrice di pallavolo e madre di tre figli, Fahimeh Karimi, è stata condannata a morte dalla magistratura iraniana per partecipazione alle proteste contro il regime. La donna - arrestata durante una manifestazione a Pakdasht, nella provincia di Teheran, e accusata di essere una delle leader e di aver sferrato calci a un paramilitare Basiji - era compagna di cella dell'italiana Alessia Piperno nel carcere di Evin. Lo è stata per " 34 giorni. Un giorno è uscita per andare in infermeria e non è più tornata - racconta la 30enne romana, arrestata in Iran e poi liberata, su Instagram -. Tra di noi non ci sono state grandi conversazioni, dal momento che io non parlavo farsi e lei non parlava inglese. Ma eravamo unite dallo stesso dolore e dalle stesse paure. Ho cercato il suo nome ogni giorno da quando sono tornata, per controllare se avessero liberato anche lei. Invece mi sono trovata davanti a un articolo con il suo volto con scritto 'condannata a morte'. Cosa serve per fermare tutto questo?".

Il messaggio di Alessia Piperno - "Sei bianca come quel muro, sarà che a forza di guardarlo, ha mangiato i tuoi respiri. Siamo nascoste in un punto cieco qui, le tue urla sono come il silenzio, fai a pugni con la porta e calpesti le tue stesse lacrime. 'AZADI! AZAD!!' Ti canto Bella ciao, e tu ti metti a piangere, altre volte mi batti le mani. Vorrei dirti di più, ma che ti dico? Ho paura, anche io. 'Fatimah, Athena, Mohammed'. Continui a gridare i nomi dei tuoi figli, avranno sentito il tuo eco o l'amore non viaggia attraverso le sbarre? - scrive Alessia -. Aprono quella porta perché fai troppo rumore, ma siamo carne senza vita noi, e ci schiacciano come foglie secche, ascolta, loro non hanno cuore. Ti butti a terra con la testa tra le mani, premi con le dita contro le tue tempie, vuoi strappare i tuoi pensieri, farli uscire dalle tue orecchie, sono sabbie mobili, lo so bene. Domani è un giorno nuovo, magari saremo libere, anche se sì, hai ragione, te l'ho detto anche ieri. Arriva la pasticca che ci canterà la ninna nonna, ti prendo la mano, è quel poco che posso fare, metti la testa sotto la coperta, almeno lì le luci sono spente, guarda il cielo, le vedi anche tu le stelle? Buona notte Fahimeh", conclude Alessia.

Karimi è stata di recente trasferita dal carcere di Evin a Teheran a quello di Khorin, a Pakdash, e in molti hanno espresso preoccupazione per la sua sorte.

La storia di Alessia Piperno - Il 28 settembre, Piperno è stata fermata nell'Iran attraversato dalle proteste seguite alla morte di Mahsa Amini. Erano state centinaia le persone arrestate, e tra queste anche Alessia. È rimasta in carcere per 43 giorni, poi, grazie a un intenso lavoro diplomatico, è stata rilasciata ed è rientrata in Italia. "Non avevamo fatto nulla per meritarci di essere rinchiusi tra quelle mura, e non posso negare che siano stati i giorni più duri della mia vita", ha scritto di recente la 30enne su Instagram.

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