LA NOSTRA INTERVISTA

La nuova vita di Giada Robin, dal cosplay a un disco "dance pop"

La famosa cosplayer si lancia in una nuova avventura, ispirandosi a Pokémon, Terminator e... Lady Gaga

© IGN

È certamente una delle cosplayer più note in Italia e all’estero, la prima a fare il grande passo verso il professionismo in questo spettacolare settore legato ai videogiochi, ai manga e alla più variegata “cultura nerd”. Stiamo parlando di Giada Pancaccini, in arte Giada Robin, già protagonista sulle pagine di Mastergame nella sezione dedicata al mondo dei cosplayer e da pochi giorni tornata sulla scena con un nuovo progetto musicale.

Le passioni di Giada sono evidenti dai suoi lavori in ambito cosplay: videogiochi, fumetti, cartoni animati la fanno da padroni, ma non c’è solo questo. Studente di pianoforte e di canto fin da bambina, Giada aveva già fatto qualche passo nel mondo del "pop", ma ora è giunto per lei il momento di abbracciare quest’altra passione e di dedicarsi completamente alla musica, ovviamente senza scordare le sue origini e - anzi! - sfruttandole come radici per la crescita del suo giardino musicale.

Il risultato è disponibile da pochi giorni sulle piattaforme digitali e su Spotify: un album dal titolo "Feel Alive" attraverso il quale Giada esprime il suo talento in musica ispirandosi a star del calibro di Lady Gaga, tra una citazione di Pokémon e una di Terminator. Un lavoro autobiografico, come racconta Giada ai nostri microfoni: "L'album è composto da dodici tracce per raccontare un incredibile viaggio dalle tenebre verso la luce, la mia personale esperienza degli ultimi tre anni... un invito a riscoprire le proprie sensazioni, a pensare e agire col cuore, a credere in se stessi e nei propri sogni, poiché rappresentano la vera fiamma che ci alimenta", ha confidato a Tgcom24 e Mastergame.

IL BARATRO - Giada racconta come, dopo quindici anni di carriera che l'hanno resa la cosplayer italiana più conosciuta all'estero, la sua vita abbia raggiunto un bivio. La presenza incessante sotto i riflettori, il giudizio costante del suo pubblico e del popolo dei social network, ma anche la volontà di far comprendere al mondo quanto, oltre alle apparenze, ci fosse realmente del talento, hanno spinto la giovane livornese in un baratro da cui è stato molto complesso risalire, complice la scoperta di una fibromialgia che ha reso la sua condizione difficilmente sopportabile senza l'ausilio di psicofarmaci.

© IGN

Dopo una dipendenza durata un anno e mezzo, Giada è riuscita a risollevarsi e ha trovato il coraggio di raccontare pubblicamente la sua condizione, non riscontrando tuttavia il supporto del pubblico. "Quando sono uscita dalla dipendenza, ho parlato apertamente dei miei problemi", svela a Tgcom24. "Molti fan increduli e inorriditi mi hanno abbandonata, soprattutto quando ho confessato di avere la fibromialgia. In quel momento ho compreso che il pubblico predilige la finzione e difficilmente riesce a vedere una persona per ciò che è realmente. Il cambiamento genera ansia e paura negli altri: tra crisi d'astinenza, dolore fisico e delusioni, ho compreso la vera importanza dell'essere se stessi e il valore della vita".

"Le difficoltà servono a rafforzarci, a renderci più consapevoli, più liberi", prosegue Giada. "Nella sofferenza ho imparato a reagire, a trasformare l'energia negativa in forza interiore, e questo anche grazie all'affetto delle persone che mi stanno accanto e al mio amore per la musica". Ciò che Giada non sapeva, però, è che un'aggressione improvvisa l'avrebbe definitivamente proiettata verso un cambiamento radicale e a intraprendere un cammino di riscatto artistico e personale.

SUPEREROINA PER UN GIORNO - "Poco dopo aver abbandonato la mia carriera da cosplayer sono stata aggredita per strada da un maniaco armato di piccone", racconta Giada, riferendosi a un incidente avvenuto lo scorso giugno tra le strade di Arona. "Tra me e lui c'erano una signora in stampelle e una bambina, istintivamente ho cercato di provocarlo per attirarlo verso di me così che le lasciasse andare. È stata l'unica cosa che ho sentito di fare in quel momento". Fortunatamente, Giada è riuscita a fuggire alla furia del maniaco e a trovare rifugio in un parcheggio, da cui ha potuto avvertire le autorità. Lo shock per ciò che ha subito è stata tuttavia la scintilla che ha ispirato definitivamente a un cambio di direzione.

Giada si è rintanata nel suo studio privato e da lì ha iniziato a comporre e arrangiare canzoni, utilizzando synth e campionatori per dar vita alle dodici tracce (inclusi i due interludi) che compongono "Feel Alive", un album che vuole simboleggiare una sorta di rinascita e la riscoperta di una passione, quella per la musica, che in realtà ha radici molto più profonde. La storia di Giada Robin viene narrata attraverso i suoi brani, da "Get Me Away", che rappresenta una richiesta di aiuto che la stessa autrice ha composto dopo una crisi d'astinenza da psicofarmaci, a "Naked", una traccia che testimonia la volontà da parte di Giada di mettere a nudo alcuni aspetti e sfaccettature della sua personalità che il pubblico probabilmente non ha mai visto.

© IGN

Un album che, come testimonia la stessa musicista, attinge dalla sua "essenza nerd", dall'amore per anime e videogiochi ("adoro le musiche della saga di Final Fantasy composte da Nobuo Uematsu, ma ultimamente ascolto la colonna sonora di Horizon Zero Dawn per rilassarmi", ci racconta) per dar vita ad alcuni brani che omaggiano chiaramente la sua vecchia vita, come "Queen of the World". "Il video di questo brano è pieno di riferimenti nerd e cita Ghostbusters, Joker, i Pokémon e persino Terminator", confida a Tgcom24. "Questo album rappresenta un invito a riscoprire le proprie sensazioni, a pensare e agire col cuore, a credere in se stessi e nei propri sogni, a seguire il proprio cammino nonostante le difficoltà, a non arrendersi proprio come quei personaggi di fumetti e videogiochi che tanto ammiro".

I PROGETTI PER IL FUTURO - Per il lancio del suo nuovo album, Giada ha realizzato nuovi costumi (alcuni dei quali da scoprire nella gallery presente in questo articolo) sfruttando l'esperienza accumulata in quindici anni di lavoro come cosplayer. "Creo i costumi e i look dei miei set e video musicali proprio grazie alla mia esperienza di cosplayer", racconta Giada. "Costruisco dei veri e propri personaggi originali per rappresentare magari alcune mie caratteristiche. Anche i set fotografici ricordano il modeling cosplay super colorato e sexy. La differenza con il cosplay è che ora ogni personaggio rappresenta un aspetto della mia personalità, una parte vera del mio essere e non un personaggio fittizio".

Con l'album lanciato da pochi giorni sia in versione digitale e retail, Giada non ha alcuna intenzione di fermarsi e guarda già al futuro. "Oggi posso dire che fare musica mi ha salvato la vita e che la sofferenza, per quanto non sia mai piacevole, è stata una grande fonte d’ispirazione. Con questo album vorrei dare un messaggio di rinascita e ripartenza", racconta prima di confidare un sogno che custodisce nel cassetto. "Non mi dispiacerebbe affatto realizzare la soundtrack oppure cantare una canzone per qualche azienda videoludica, un po' come hanno fatto i Bring Me The Horizon con 'Ludenz' per il lancio di Death Stranding. Sarebbe un sogno!".