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Trieste, inaugurata la mostra dedicata a Banksy: per la prima volta si punta sul suo talento di comunicatore

Fino al 10 aprile 2023, nel Salone degli Incanti, è visitabile l'esposizione "The great communicator. Banksy-Unauthorized exhibition"

Ufficio stampa

Inaugurata, a Trieste, la mostra "The great communicator. Banksy-Unauthorized exhibition", dedicata allo street artist Banksy. L'esposizione, visitabile fino al 10 aprile 2023 negli spazi del Salone degli Incanti, si articola in cinque spazi con oltre una sessantina di opere originali che ripercorrono il lavoro di Banksy: dalle sue radici e ispirazioni, fino ai giorni nostri. E per la prima volta si mette in evidenza la capacità di gran comunicatore dell'artista britannico. "I messaggi lanciati da Bansky con le proprie opere - ha detto il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga - sono provocatori e a volte controversi, ma fanno sicuramente riflettere e questa è la forza dell'arte. Si tratta di un artista fortemente comunicativo; un messaggio schietto e diretto risulta facilmente comprensibile anche da chi non è un esperto di arte. La Regione punta infatti a portare in Friuli-Venezia Giulia opere ed esposizioni di artisti pop per rivolgerci a un ampio bacino di pubblico; mostre di questo tipo sono rivolte a tutti, non solo a chi ha un profondo background culturale, mettendo a loro disposizione una grande ricchezza: l'arte".

Trieste, inaugurata la mostra dedicata a Banksy

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La mostra di Trieste su Banksy: il percorso espositivo - L'esposizione si apre con una prima sala contenente opere di artisti e di movimenti a cui l'autore si è ispirato, tra cui Keith Haring, Andy Wharol e Blek le Rat, oltre ai poster del maggio francese dai quali Banksy ha ripreso il minimalismo, la comunicazione delle rivolte e l'uso dello stencil, ma anche le opere legate ai situazionisti e al concetto di comunicazione di massa. Infine, i graffiti della New York anni Ottanta, fondamentali per i murales.
 
La seconda sala propone una riproduzione dello studio di lavoro di Banksy con i materiali utilizzati oltre all'esposizione di opere che fanno riferimento alla società britannica con l'obiettivo di comunicare una forte critica al suo Paese come un iconico ritratto di Winston Churchill con una cresta punk. Si continua con l'opera Devolved Parliament che rappresenta il parlamento inglese composto da scimmie al posto dei deputati, e ancora, alcune opere con i topi, animali che spesso tornano nelle opere di Banksy e che assumono una dimensione metaforica.
 
La terza sala si focalizza invece sulle proteste e sul capitalismo dove è possibile ammirare tra le varie opere il celebre "Lanciatore di fiori".
 
Proseguendo nella quarta sala ci si sofferma sul tema della guerra e della violenza. La sua è una posizione umana a trecentosessanta gradi; più che un impegno politico è una guerra culturale contro la guerra e contro le logiche che la producono. I suoi messaggi sono spesso un invito alla resistenza, cioè un'opposizione alle cause, come unico modo per scongiurarne gli effetti. In questa sezione troviamo esposta la celebre opera "Napalm" con la bambina vietnamita in fuga dal bombardamento mano nella mano con due mascotte dell'entertainment nel mondo contemporaneo.

L'iniziativa intende condurre l'attenzione, per la prima volta, su un aspetto fondamentale del writer di Bristol, "non ancora indagato da altre mostre e che probabilmente ha avuto un ruolo chiave nel suo percorso artistico: la sua capacità di grande comunicatore", sottolinea la Regione. È proprio dalla sua abilità di comunicare e di utilizzare in modo unico i canali di comunicazione del suo tempo, dai social media alle vere performance live per raccontare la sua arte, "che nasce la necessità di questa mostra".

Sulla mostra di Banksy a Trieste è intervenuto anche l'assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini, che ha evidenziato che "quella allestita a Trieste è la più grande esposizione al mondo dedicata a questo misterioso artista; un motivo di grande orgoglio per il Friuli-Venezia Giulia".

L'esposizione, alla cui inaugurazione erano presenti tra gli altri il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il prefetto Annunziato Vardè, è curata da Gianni Mercurio e promossa dalla Regione e dal Comune di Trieste e organizzata da PromoTurismoFvg in collaborazione con Madeinart.

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