INNOVAZIONE E TECNOLOGIA

ORAC’E’: Smaltimento 3.0 nel mondo dei rifiuti di origine cantieristica

Il primo impianto sviluppato e brevettato per garantire qualità, tracciabilità e sicurezza nel controllo dei rifiuti

di Redazione E-Planet

© Tgcom24

A Cirimido, in provincia di Como, è stato inaugurato nella sede di ORAC’E’Smaltimento 3.0”, il primo impianto sviluppato e brevettato per garantire qualità, tracciabilità e sicurezza nel controllo dei rifiuti. L’azienda, innovativa nelle idee e concreta nella loro realizzazione, ha presentato l’attuale situazione relativa ai rifiuti pericolosi da costruzione e demolizione, la relativa situazione legislativa e come funziona il processo di smaltimento delle lane minerali. La superficialità o la non accuratezza nella gestione del processo di smaltimento delle lane minerali può infatti essere estremamente pericoloso.  

Oggi l’operatore che lavora in un’azienda che si occupa dello smaltimento di lane minerali, maneggia quotidianamente “big bags” senza avere la certezza che al loro interno ci sia “solo” lana minerali. Potrebbero contenere infatti qualcosa di estremamente pericoloso, pensiamo a bombolette spray, a bombole a pressione di qualsiasi genere, a batterie o pile, a qualsiasi contenuto estraneo, che potrebbe causare un problema principalmente di sicurezza al personale, di sicurezza ambientale (la produzione di fumi tossici o percolati) e anche di qualità, che si riversano inevitabilmente sull’efficienza dell’intera filiera di smaltimento” ha affermato Claudio Lombardi, CEO di ORAC’È.

Senza la tecnologia è impossibile controllare ciascun singolo big bag, ciò che si rischia è di avere dunque un controllo sommario e una gestione non completamente consapevole dello smaltimento di questi rifiuti” prosegue l’Ing. Andrea Taronna, Responsabile di Ricerca e Sviluppo dell’azienda.

Da qui nasce “SMALTIMENTO 3.0”: un impianto automatico per il controllo di rifiuti, sia sfusi che in contenitori (quali ceste, fusti, big bags), attualmente strutturato per la gestione di lane minerali ed amianto friabile. Attraverso la tecnologia a Raggi X e grazie ad un sistema di tracciabilità con tecnologia RFID, l’impianto permette di selezionare, controllare ed eventualmente scartare dalla linea di lavorazione, tutti i contenitori che contengono materiali non conformi, al di sopra di una percentuale prestabilita, o non afferenti al ciclo di lavorazione in corso. L’obiettivo di questo processo di controllo non invasivo, primo nel suo genere, per i rifiuti di origine cantieristica, è quello di creare una filiera di lavorazione e di trattamento in cui si riesca a valutare l’integrità e la qualità dei materiali, garantendo una tracciabilità completa, dal sito produttivo fino al sito di conferimento. Questo comporta sicuramente un netto incremento della sicurezza durante le lavorazioni successive e del trasporto di tali materiali, con l’obiettivo ultimo di ottenere un rifiuto che potrà essere rigenerato e riciclato perché la qualità del big bag è a questo punto ineccepibile.

Importante anche l’attenzione all’impatto sul territorio nel quale Smaltimento 3.0 si è insediato: “Nonostante la preoccupazione che potrebbe destare, grazie al sistema di tracciabilità e grazie ai presidi l’impianto si è dimostrato assolutamente sicuro, sia perché il sistema di aspirazione evita ad alcuna fibra aspirata di uscire all’esterno sia perché gli standard aspirazionali sono superiori a quelli che la normativa prevede per i cantieri e per le attività di questo tipo. Le analisi inoltre eseguite sia all’interno del capannone sia all’esterno, in avvicinamento al contesto urbano, non hanno rilevato alcuna presenza di fibra aerodispersa”. Conferma l’Ing. Matteo Introzzi, Consulente Ambientale di ORAC’E’.

Oggi siamo convinti che ORAC’E’ non sia solo una sede di lavoro ma un vero e proprio Laboratorio dell’Ambiente, dove sviluppare le idee e farle diventare progetti industriali a tutela della qualità della vita delle persone e dell’ambiente. In particolare – continua Pasquale Taronna, Direttore Commerciale di ORAC’E’- la sicurezza, la qualità e la tracciabilità nel mondo dei rifiuti devono essere gestite con responsabilità mettendo al bando ogni forma di pericolosa superficialità”.