Bari, il Tar (e gli ambientalisti) fermano la prima opera ferroviaria del Pnrr | A rischio l'alta velocità pugliese
Bloccati i lavori che erano stati autorizzati dalla Regione e dai ministeri. Considerati "intoccabili" carrubi e mandorli: fermato lavoro da 406 milioni di euro
A Bari l'alta velocità ferroviaria potrebbe non arrivare. I lavori per la realizzazione della nuova linea sono stati bloccato dal Tar della Puglia il quale ha sospeso l'autorizzazione paesaggistica data dalla Regione Puglia per il progetto della nuova rete ferroviaria nella zona di Lama San Giorgio, a sud di Bari. L'opera che prevede il raddoppio dei binari per 10 chilometri e la successiva variante di un tratto della strada statale 16 rientra nell'ambito del più ampio progetto del Nodo ferroviario di Bari. Progetto finanziato anche coi fondi del Pnrr (doveva essere la prima opera realizzata) che ora è a rischio e con essa anche i 205 milioni di euro assegnati su un totale di 406 milioni.
I carrubi e i mandorli frenano il Pnrr - Il Tar ha accolto il ricorso proposto da comitati ambientalisti e cittadini proprietari di terreni interessati dall'opera. Si tratta di un lembo di terra chiamata Lama San Giorgio nel territorio del comune di Noicattaro in cui sono presenti carrubi e mandorli, alcuni secolari. Secondo il Tar il via libera dato dalla Regione Puglia e da tutti gli organi preposti (comprese le sopraintendenze) non hanno tenuto conto di possibili percorsi alternativi. Ma il tracciato che dovrebbe spostare il traffico ferroviario nell'entroterra è stato autorizzato già da 10 anni. Rfi aveva recintato la zona di Lama San Giorgio e le ruspe stavano per partire. L'alta velocità Napoli-Bari è tra i primi progetti ferroviari presenti nel Pnrr con un investimento previsto di almeno 1,4 miliardi di euro. Ora però è tutto fermo.
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