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Giornata delle vittime della strada, drammatico aumento degli incidenti

Il 93% degli incidenti stradali deriva dal comportamento del guidatore, addirittura meno di uno su due usa le frecce nei sorpassi

Si è tutti più contenti di essere usciti dalle secche più tristi della pandemia, però alcuni vecchi vizi faticano ad essere abbandonati. Come quelli scorretti quando ci mettiamo al volante, che causano incidenti spesso evitabili, come quel 54% di automobilisti italiani che non mette la freccia quando effettua un sorpasso o il 75,7% dei passeggeri posteriori che fanno a meno della cintura di sicurezza.

Ufficio stampa

Dati drammatici quelli emersi ricordando, ieri, la Giornata mondiale delle vittime della strada. Nel 2021 ci sono state sulle strade italiane 2.875 vittime, con 151.875 incidenti e 204.728 feriti. Delle 2.875 vittime, 270 sono i motociclisti, 114 i pedoni e 38 i ciclisti. In pratica 416 incidenti al giorno e quasi 8 morti. Un volume di sinistri che, secondo i dati Istat-Aci, nel primo semestre del 2022 è ancor peggiore: da gennaio a giugno gli incidenti stradali con lesioni a persone sono aumentati del 24,7%, pari a 81.437, e i 108.996 feriti  sono il 25,7% in più del primo semestre 2021, con già 1.450 decessi (+15,3%). In pratica siamo tornati al periodo pre-Covid, facendo anche peggio.

Eppure ci vuole poco! Secondo una ricerca commissionata da Anas e presentata al convegno “ Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”, il 10,3% usa il cellulare alla guida in modo improprio e lʼ11,4% dei guidatori non mette la cintura di sicurezza. Chi siede dietro poi, crede di essere più protetto e tre su quattro non la mette! Il 54,1% degli automobilisti italiani non mette le frecce in fase di sorpasso e il 35,4% non segnala lʼingresso in strada da rampa di accesso, persino in uscita il 19,5% non segnala che sta lasciando unʼautostrada o una tangenziale. Ma perché, cʼè da chiedersi?

Lʼaspetto più triste della ricerca rivela che il 93% degli incidenti stradali deriva dalla condotta del guidatore. Cʼè il fato, il destino avverso, ma conta soltanto per il 7%, poi ci sono le debolezze umane: il 10% supera abitualmente i limiti di velocità, il 77,7% non rispetta la distanza di sicurezza, più del 40% non usa bene i dispositivi di ritenuta per i bambini. Debolezze che determinano gli incidenti e fanno vittime, anche quelle non a bordo: pedoni, ciclisti, chi va in monopattino, i bimbi di pochi mesi nei passeggini come nel recente drammatico investimento a Gallarate lʼaltra sera. I più deboli insomma. Ecco, quando siamo al volante, dimentichiamoci di essere forti e imbattibili.

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