Lo scenario è piuttosto drammatico. Tra il 2030 e il 2050, si prevede che il cambiamento climatico provocherà circa 250.000 morti in più all’anno. L'allarme lanciato dall'OMS è confermato dai dati scientifici. La temperatura media nel 2022 è di circa 1,15 gradi sopra i livelli preindustriali. Anche la situazione dei mari è piuttosto preoccupante. Il livello medio dei mari è aumentato di circa 3,4 millimetri all’anno in trent’anni dal 1993 al 2022. Mentre nello specifico il Mar Mediterraneo è sempre più caldo. Venerdì 18 novembre a Sharm el-Sheikh si è conclusa la Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Gli impegni presi a Glasgow l’anno scorso sono stati rispettati solo da 29 paesi su 194. L'assenza in Egitto di Cina e India, i due paesi più inquinanti al mondo, deve far riflettere. In occasione della manifestazione è stato presentato il Climate TRACE, un sistema di monitoraggio delle emissioni di gas serra, gratuito e a disposizione di tutti i paesi.
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“I dati del Climate TRACE mostrano che a causa della sottostima delle perdite di metano, del flaring e di altre attività associate alla produzione di petrolio e gas, le emissioni sono di molto superiori a quelle precedentemente riportate. Questo dovrebbe essere un campanello d'allarme per i governi e per il settore finanziario, in particolare per coloro che continuano a investire e a sostenere l'inquinamento da combustibili fossili. L'azione per il clima deve essere guidata dalla scienza, dai dati e dai fatti” ha affermato António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite.
La nota positiva è il ritrovato impegno degli Stati Uniti. Il Presidente Biden si è scusato per il ritiro degli USA dagli accordi sul clima e ha rilanciato con progetti ambiziosi. “Gli Stati Uniti d'America raggiungeranno i nostri obiettivi di emissioni entro il 2030. Stiamo dimostrando che una buona politica climatica è una buona politica economica”.
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Anche l'Italia protagonista con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha rinnovato l'impegno del nostro paese, con l'Italia che ha aumentato il contributo dei propri finanziamenti alla lotta al cambiamento climatico. “Siamo nel momento decisivo della battaglia contro il cambiamento climatico. Negli ultimi mesi abbiamo avuto la dimostrazione dei drammatici effetti che provoca in Europa, in Pakistan, nel Corno d'Africa e in molte altre zone del Pianeta”.
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Ora è fondamentale trasformare le parole in fatti. Perché tutti i Paesi sono consapevoli delle problematiche ambientali del nostro pianeta ma sembra che nessuno riesca ad agire per salvare il mondo.