A Lecce una neonata di nome Valentina fu data in adozione nel 1992 da parte del padre che aveva perso la moglie, morta di parto, e doveva occuparsi di altri cinque bambini. Trent'anni dopo i familiari rompono il silenzio e si mettono alla ricerca della sorella cresciuta lontano da loro ma che rimane "nel cuore e nella mente" come un "pensiero fisso" per il quale vale la pena "combattere e lottare". Lo scrive sui social la sorella Rosy che lancia un appello con la speranza di rivederla anche una sola volta.
Il padre di Valentina, sopravvissuta alla madre scomparsa prematuramente durante il parto, era stato costretto a darla in adozione quando aveva appena tre mesi: da solo non era in grado di badare alla più piccola dei suoi sei figli. Ora la famiglia residente a Surbo, un paesino del Leccese, si è messa sulle sue tracce tentando di trovarla attraverso un appello sui social.
"Abbiamo provato ogni tentativo - scrive la sorella naturale Rosy su facebook - ma non ci arrendiamo. Non ci siamo mai dimenticati di te Valentina e non ci dimenticheremo facilmente. Sei un chiodo fisso nel cuore e nella mente. Combatteremo e lotteremo, affinché a te arriveremo. Noi tutti vorremmo tanto poterti vedere una sola volta".
Il post della familiare fa riferimento al nome Valentina, anche se la sorella potrebbe oggi chiamarsi in modo diverso rispetto a come è stata registrata negli archivi della chiesa del paese in occasione del suo battesimo nel 1992.
Il padre è tormentato dal momento in cui dovette separarsi dalla figlioletta, non dorme bene da anni. In questo lungo periodo non ha mai smesso di pensare a Valentina, a un ipotetico incontro nel quale chiedergli come sta e che fa. La famiglia adesso si è riscoperta unita da un unico desiderio: colmare quella perdita dolorosa trovando il coraggio di cercarla co ogni mezzo, partendo dai social.