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Il fidanzato di Saman dopo il ritrovamento dei resti umani a Novellara: "Spero solo che sia lei per poterle dire addio" 

Il ragazzo confessa in lacrime di aver capito che la giovane pakistana era stata uccisa, dopo aver letto delle intercettazioni del padre che rivendicava l'omicidio della figlia "per onore"

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Il fidanzato di Saman spera che i resti umani ritrovati a Novellara appartengano alla 18enne, scomparsa nel nulla dopo che aveva litigato con la famiglia che per lei desiderava un futuro diverso. La giovane pakistana era stata promessa in sposa a un cugino più grande nel suo paese di origine e il rifiuto di queste nozze combinate probabilmente le sarebbe costato la vita. "Dentro di me sapevo da tempo che Saman era morta" - racconta oggi il fidanzato Saqib Ayub, che adesso desidera solo "dirle addio in maniera dignitosa".

Sogno d'amore spezzato - Saqib Ayub, oggi ha 23 anni e vive sotto protezione in un posto segreto nel Nord Italia. In un'intervista al quotidiano il Corriere della Sera racconta del sua storia d'amore con Saman, spezzato dai genitori della diciottenne, dallo zio e da due cugini oggi incriminati per omicidio. Saman e Saqib si erano conosciuti sui social nell'estate del 2020. In inverno la ragazza, dopo aver denunciato i genitori che le avevano pure sequestrato i documenti per evitare che scappasse, era ospite in un centro protetto a Bologna e riusciva a vederlo di nascosto. Risale a quel periodo la foto di un loro bacio che fece scatenare l'ira dei familiari. Poi nell'aprile 2021 i due fidanzatini avevano fatto una vacanza a Roma sognando il matrimonio.

"La sogno, so che è morta" - Adesso il giovane rivede Saman soltanto nei suoi sogni ricorrenti "in una stanza mentre chiede aiuto". In lacrime racconta: "Sino a due mesi fa speravo che Saman fosse viva, magari in Pakistan, unita a un altro uomo contro la sua volontà, ma viva...". "Quando due mesi fa ho letto le parole pronunciate dal padre in un'intercettazione, la speranza di poterla trovare ancora in vita è svanita", racconta al Corriere.

"Il padre un uomo pericoloso" - Il 23enne si riferisce alle parole "l'ho uccisa io, per la mia dignità e il mio onore" di Shabbar Abbas, oggi arrestato in Pakistan e intercettate dai carabinieri durante una telefonata fatta dall'uomo con un familiare ancora a Novellara, nel Reggiano. Saquib aveva denunciato il padre di Saman, definendolo pericoloso e legato alla mafia del Paese d'origine. In Pakistan l'uomo aveva minacciato di morte i familiari del ragazzo, spalleggiato da diverse persone tutte armate di kalashnikov, per impedirgli di vedere la figlia.

"Vorrei pregare sulla sua tomba" - Il legale di Saqib fa sapere che è plausibile che sia stato un familiare ad aver indicato il luogo dove ritrovare i resti di Saman, dopo l'arresto. Ora a Saqib resta la speranza di poter avere almeno "una tomba sulla quale potrà andare a pregare per lei".

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