Menarini, il successo globale di un’eccellenza fiorentina
Il gruppo farmaceutico in oltre centotrent’anni di storia è cresciuto fino a diventare un colosso internazionale. Ma il cuore produttivo resta in Europa e soprattutto in Italia, dove sorgono anche molti dei centri di ricerca di punta concentrati sullo studio di farmaci e tecnologie innovativi
Fondata nel 1886 a Napoli con il nome di “Farmacia Internazionale”, nel 1915 si trasferì a Firenze: proprio dal capoluogo toscano è quindi partito il successo di Menarini, che oggi è un gruppo internazionale presente in 140 Paesi del mondo, dall’Europa all’Asia, dall’Africa all’Oceania, dal Medio Oriente al Sud America per arrivare agli Stati Uniti dove, grazie alla recente acquisizione dell’azienda biofarmaceutica Stemline Therapeutics, è entrato nel mercato americano dei trattamenti oncologici.
Nonostante la grande crescita globale, il cuore produttivo del gruppo è però rimasto in Europa, dove sono localizzati i 18 stabilimenti che ogni anno, grazie all’impegno di oltre 17mila dipendenti, producono più di 500 milioni di confezioni di farmaci per trattare le principali patologie nelle aree terapeutiche di cardiologia, oncologia, pneumologia, infiammazione e gastroenterologia. E tra i centri produttivi grande importanza hanno quelli italiani, che sono anche i più numerosi: si trovano a Pisa (2 centri), Firenze (2 centri e un terzo in costruzione), Pomezia, L’Aquila, Lomagna (nel Lecchese), Casaletto Lodigiano (in provincia di Lodi), mentre è in completamento lo stabilimento di Rapolano, nel Senese. All’estero sono invece presenti stabilimenti dedicati alla produzione per i mercati locali e per il settore diagnostico.
Fondamentali per il gruppo sono poi i 9 Centri di Ricerca & Sviluppo, che occupano 933 addetti: ben quattro di questi si trovano proprio in Italia a Firenze, Pisa, Roma e Bologna, e si occupano in particolare di progetti relativi a medicinali oncologici, cardio-metabolici e anti-infettivi. La ricerca del Gruppo Menarini si concentra soprattutto su farmaci e tecnologie innovativi che comprendono sia le small molecules sia farmaci biotecnologici per il trattamento dei tumori ematologici e solidi, per incrementare l’offerta terapeutica e offrire ai pazienti soluzioni sempre più efficaci e personalizzate.
Menarini ha poi investito anche nella diagnostica, per sviluppare strumenti capaci di effettuare diagnosi a elevata velocità e precisione in diversi campi come chimica clinica, diabete, immunologia, ematologia, istologia e POCT (Point of Care Testing); e per quanto riguarda la lotta al cancro il gruppo sta sviluppando tecnologie avanzate per l’analisi di cellule tumorali rare con una precisione a livello della singola cellula.
Successi che, di anno in anno, hanno decretato la continua crescita di Menarini, che dal milione di euro di fatturato registrato nel 1964 è passata ai 3.922 milioni di euro consolidati del 2021, raggiungendo il 17esimo posto in Europa e il 32esimo nel mondo tra le maggiori aziende farmaceutiche. Ma con la crescita non sono mai venuti meno i principi etici e di sostenibilità che da oltre centotrent’anni sono alla base del successo del gruppo. Che continua a impegnarsi per i più deboli: sia attraverso più di cento progetti sociali condotti in tutto il mondo con organizzazioni come Smile Asia e Infancia con Futuro, sia con donazioni di farmaci al Banco Farmaceutico e al Centro missionario. Ma anche con interventi ad hoc come il progetto Rete di pediatri contro gli abusi sui bimbi, con le case accoglienza insieme alla Fondazione Tommasino Bacciotti per le famiglie di pazienti oncologici pediatrici, con interventi contro la violenza di genere e con la sponsorizzazione delle Volpi Rosse Menarini, prima squadra di basket in carrozzina in Toscana fondata nel 2005 e divenuta un modello anche per altre realtà regionali.