"Garantisco che finché saremo al governo sulle tavole degli italiani non arriveranno cibi creati in laboratorio". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time al Senato. "Desidero sgombrare il campo - ha aggiunto - da qualsiasi equivoco: il governo è contrario a cibo sintentico e artificiale e ha intenzione di contrastare in ogni sede questo tipo di produzioni".
"Contrastare le produzioni di cibo sintetico"- "Come ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - ha sottolineato Lollobrigida - è mia ferma intenzione quella di contrastare in ogni sede questo tipo di produzioni che rischiano di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo".
"Ritengo che il cibo sintetico rappresenti un mezzo pericoloso per distruggere ogni legame del cibo con la produzione agricola, con i diversi territori, cancellando ogni distinzione culturale, spesso millenaria, nell'alimentazione umana e proponendo un'unica dieta omologata, con gravissime ricadute sociali sui piccoli agricoltori", ha aggiunto.
"Il nostro Paese, - ha proseguito Lollobrigida, - culla della Dieta mediterranea patrimonio Unesco, sarà in prima linea per difendere il cibo naturale, che è uno dei punti di forza del Made in Italy". "Quest'anno, secondo le previsioni del Ministero - ha anche annunciato, - raggiungeremo la soglia record di esportazioni di oltre 60 miliardi di euro. Un valore che dobbiamo proteggere e rafforzare da tutti i tentativi di omologazione, di cui il cibo sintetico rappresenta l'apice e la forma più estrema".
"La nostra contrarietà al cibo sintetico è dal punto di vista ambientale, tenuto conto degli impatti negativi e delle forti emissioni prodotte dai bioreattori; dal punto di vista sociale, visto che rischiamo la desertificazione produttiva dei nostri territori dove allevamenti e imprese agricole rappresentano la prima forma di presidio e di custodia del territorio anche rispetto al dissesto idrogeologico; dal punto di vista sanitario, visto che non esistono studi consolidati sugli effetti del cibo sintetico sulla salute", ha spiegato.
"La minaccia - continua Lollobrigida - è concreta e attuale, considerato che il bioreattore per il latte sintetico è in costruzione in Danimarca. Il nostro modello produttivo è totalmente diverso, puntiamo sulle filiere di qualità che siamo pronti a supportare ancora meglio".
"È nostra intenzione - ha concluso - investire anche in ricerca, promuovendo attraverso il CREA lo studio delle nostre colture nazionali per proteggerle dai rischi climatici. La sostenibilità per noi è centrale e proprio per questo siamo coerenti nel rifiutare modelli artificiali che vogliano sostituire la natura".
"Eccesso lupi e orsi: norme ci sono" - "L'eccessiva presenza di alcune specie animali crea squilibri per la salute pubblica e per settori strategici. E' mia convinzione che il problema debba essere affrontato dando attuazione alle indicazione che provengono dal Parlamento nel rispetto dei principi della direttiva Habitat", ha detto il ministro Lollobrigida, rispondendo ad un'interrogazione sui danni all'agricoltura causati da lupi e orsi in Trentino-Alto Adige.
"Oltre a rappresentare in Ue le grandi difficoltà degli allevatori a causa dell'aumento della popolazione di lupi - ha precisato Lollobrigida - l'Italia ha evidenziato la necessità di prevedere piani di gestione finanziati non solo dalla Pac, ma anche da altre politiche, in particolare da quelle ambientali". Lollobrigida ha poi evidenziato che "si sta inoltre diffondendo il fenomeno dell'ibridazione dei lupi con le specie canine domestiche che, come evidenziato dagli esperti di conservazione della fauna, rappresentano un pericolo per la conservazione della specie dei lupi, otre a determinare la nascita di animali particolarmente aggressivi nei confronti dell'uomo".
Quanto ai Piani di azione, Lollobrigida ha detto che "il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica ci ha ci informati che da anni è impegnato nel superamento del Piano lupo attualmente vigente", informando che "i Piani finora presentati alla Conferenza Stato-Regioni non hanno conseguito la necessaria intesa di vedute tra le Regioni. E - ha spiegato - ravvisato il notevole miglioramento dello stato di conservazione della specie su tutto il territorio nazionale, il nuovo Piano dovrebbe prevedere un quadro complessivo di azioni di conservazione e contestualmente la possibilità di autorizzare deroghe previste nella direttiva Habitat, cosi' come avvenuto in Francia dove l'analogo Piano è stato adottato".