Alessandro Haber è bloccato da mesi su una sedia a rotella, per colpa dell'aggravarsi delle condizioni di salute e in conseguenza di un intervento non riuscito. "Sto facendo terapie per una operazione che non è andata bene", ha raccontato l'attore 75enne a "Libero". Nonostante questo, però, Haber non rinuncia al teatro e continua a recitare e sfilare sui red carpet anche in sedia a rotelle.
"Da otto mesi vivo su una sedia a rotelle. Sto facendo delle terapie per un’operazione andata non bene, poi ne ho fatta un'altra. Sto provando a riprendermi", spiega l'attore. "Fatto sta che guardo il mondo a mezza altezza. Lavoro, faccio delle prove in teatro, vado ai concerti però non sono autonomo. Mi avete trovato, insomma, in un momento in cui la riflessione e lo struggimento sono particolarmente forti. Ho uno stato d’animo decisamente fragile in questo momento".
Nonostante le difficoltà, Haber non ha mai smesso di lavorare. Continua infatti a recitare a teatro e a presenziare agli eventi mondani. Recentemente ha infatti sfilato sul tappeto rosso della Festa del Cinema di Roma per presentare il film "L'ombra di Caravaggio", diretto da Michele Placido. L'attore si è presentato in sedia a rotelle davanti ai fotografi insieme al resto del cast (Vinicio Marchioni, Riccardo Scamarcio, Isabelle Huppert, Louis Garrel, Lolita Chammah e Tedua). In quell'occasione i colleghi lo avevano sorretto per scattare le fotografie di rito.
Alla Festa del Cinema di Roma, Alssandro Haber era al fianco di Michele Placido per un film particolarmente caro al regista. Placido cinque anni fa rimise infatti mano a sua idea chiusa nel cassetto dal lontano 1968. Il film è stato presentato nella sezione Grand Public e ha raggruppato un cast stellare formato (oltre che da Alessandro Haber) da Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti, Tedua, Gianluca Gobbi e Vinicio Marchioni.
"Cinquantatré anni fa ho avuto l'idea di fare questo film. Un'idea nata a Campo dei Fiori all'ombra della statua di Giordano Bruno. Proprio lì dove partecipavo alle manifestazioni contro la guerra in Vietnam e dove si chiacchierava spesso di politica. Caravaggio va detto, non è mai stato troppo amato dall'Accademia perché voleva distruggere la pittura così come era allora", aveva dichiarato il regista presentando "L'ombra d Caravaggio". "Caravaggio oggi? Avrebbe fatto il reporter di guerra, per la sua grande capacità d'immortalare il momento".