ENNESIMO EPISODIO

Corea del Nord, Seul: "Lanciato un missile non identificato"

Pyongyang lancia un altro vettore balistico a corto raggio verso il Mar del Giappone e minaccia gli e i loro alleati: "Azioni militari più feroci se la loro deterrenza nell'area sarà provocatoria"

© Afp

La Corea del Nord ha lanciato un altro missile balistico "non meglio identificato" verso il Mar del Giappone. Lo ha riferito il Comando di Stato maggiore congiunto di Seul, specificando che l'ordigno lanciato da Pyongyang è un missile balistico a corto raggio, partito dall'area di Wonsan nella provincia di Kangwon alle 10:48 locali (le 2:48 in Italia).

La provocazione nordcoreana arriva a poco più di una settimana dall'ultima, quando un altro missile balistico "imprecisato" lanciato da Pyongyang percorse circa 290 chilometri a un'altitudine massima di 30 chilometri prima di finire in mare. Una condotta che ha spinto Seul a creare un nuovo centro di test per lo sviluppo di armamenti.

La deterrenza estesa e le minacce nordcoreane - "Pur rafforzando il nostro monitoraggio e la nostra vigilanza, l'esercito mantiene una posizione di piena prontezza in stretta collaborazione con gli Stati Uniti", ha spiegato il Comando sudcoreano in una nota. Poche ore prima il ministro degli Esteri nordcoreano, Choe Son-hui, aveva annunciato azioni militari "più feroci" se gli Usa daranno seguito al rafforzamento dell'impegno sulla "deterrenza estesa" nei confronti degli alleati regionali. La deterrenza estesa, in particolare, si riferisce alla promessa di Washington di utilizzare una gamma completa delle sue capacità militari, sia nucleari sia convenzionali, per difendere i suoi alleati a partire da Corea del Sud e Giappone.

Il presidente americano Joe Biden ha riaffermato tale impegno durante un vertice trilaterale con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il premier nipponico Fumio Kishida, tenuto domenica a margine degli incontri regionali annuali dell'Asean a Phnom Penh, in Cambogia. Pyongyang ha contestato ancora una volta l'intesa raggiunta da Washington, Seul e Tokyo obiettando che "più gli Stati Uniti sono intenzionati a rafforzare una deterrenza estesa ai loro alleati, più feroci le nostre risposte militari diventeranno e saranno direttamente proporzionali alle loro attività militari provocatorie", ha sottolineato Choe. La mossa del Nord "arriverà come una minaccia più grave, realistica e inevitabile" per gli Stati Uniti e i Paesi che li seguiranno, poiché Washington "si renderà conto che sta facendo una scommessa di cui è destinata a pentirsi".

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