Col voto di Midterm negli Usa i repubblicani conquistano la Camera per la prima volta in quattro anni, consegnando al presidente Joe Biden un Congresso spaccato con il Senato ai democratici e la Camera ai conservatori. È quanto emerge dalle proiezioni di Nbc e Cnn, secondo cui tuttavia "la maggioranza sarà esigua". Il presidente americano si congratula e si dice "pronto a lavorare con i repubblicani", mentre cresce l'attesa per l'annuncio sul futuro dell'attuale speaker della Camera, Nancy Pelosi.
L'attenzione è ora anche sulle prossime mosse del repubblicano Kevin McCarthy, che ha vinto la nomination a speaker della Camera ma non ha ancora i numeri per essere eletto e dovrà lavorare nelle prossime settimane per conquistarli entro gennaio. Una delle prime azioni che la nuova Camera a maggioranza repubblicana potrebbe fare è "disfarsi" della commissione d'inchiesta sui fatti del 6 gennaio del 2021, quando ci fu l'assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump. McCarthy ha comunque ancora diverse settimane, fino agli inizi di gennaio, per convincere i conservatori più scettici, concentrati nell'ala più a destra del partito. Sono loro che chiedono a McCarthy di dire chiaramente se intende avviare procedimenti contro Hunter Biden, il figlio del presidente, e contro l'amministrazione per l'Afghanistan e la gestione della pandemia Covid.
Biden: "Pronto a lavorare con i repubblicani alla Camera" - "Gli elettori hanno respinto i negazionisti, la violenza politica e l'intimidazione. In queste elezioni ci hanno detto chiaramente le loro preoccupazioni: la necessità di ridurre i costi, tutelare il diritto a scegliere e preservare la democrazia". Lo ha dichiarato il presidente Biden. "Come detto la scorsa settimana, il futuro è troppo promettente per essere intrappolati in una guerra politica. Gli americani vogliono che ci concentriamo sui temi che sono a loro cari e che rendiamo le loro vite migliori. Lavorerò con chiunque - repubblicani o democratici - voglia lavorare con me per offrire risultati agli americani", ha concluso Biden.
I democratici attendono impazienti e dietro le quinte hanno già iniziato a lavorare per gettare le basi a una sua eventuale successione, cercando di soddisfare il crescente coro che chiede un cambiamento generazionale. I repubblicani per ora si godono la vittoria, unica consolazione di una tornata elettorale deludente. "Gli americani sono pronti a imboccare una nuova direzione e i repubblicani della Camera sono pronti ad agire", afferma McCarthy.
Facebook mantiene il "blocco" nei confronti di Trump - Intanto Facebook non ha intenzione di ripristinare l'account di Donald Trump, anche dopo l'annuncio da parte dell'ex presidente di candidarsi a un secondo mandato alla Casa Bianca. Il tycoon era stato "bandito" dal social network dopo l'attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Tuttavia Trump potrebbe non dover aspettare a lungo per tornare sulla piattaforma social, perché la sua sospensione sarà riconsiderata il 7 gennaio 2023, due anni dopo la prima sospensione. Un cambiamento sarà comunque immediato: in qualità di candidato, Trump non sarà più oggetto dei controlli di Facebook. Questo perché, secondo le regole della piattaforma, i commenti dei funzionari eletti e dei candidati alle cariche non sono soggetti a verifiche dei fatti sul sito.
Trump e i social - Dopo la rivolta del 6 gennaio, Trump è stato espulso anche da Snapchat, Twitter e Instagram, di proprietà della società madre Meta. Anche la possibilità di pubblicare video sul suo canale YouTube è stata sospesa. La portavoce della piattaforma video, Ivy Choi, ha dichiarato che la società non ha intenzione di revocare la sospensione. Il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk, ha fatto invece sapere di non essere d'accordo con la decisione della piattaforma di escludere Trump dopo l'assalto al Campidoglio. Da quando è stato sospeso, l'ex presidente repubblicano ha avviato una propria piattaforma di social media, TruthSocial, e ha dichiarato di non avere intenzione di rientrare su Twitter anche se gli sarà consentito.