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Saman Abbas, arrestato il padre in Pakistan: l'esclusiva di "Quarto Grado"

La rivelazione in esclusiva alla trasmissione "Quarto Grado". Qualche giorno fa il Paese asiatico aveva emesso un ordine di cattura per i genitori della 18enne scomparsa

Tgcom24

Svolta nel caso di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa - e si presume uccisa - a Novellara di Reggio Emilia, tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021. Il padre Shabbar Abbas è stato arrestato in Pakistan per una frode a un connazionale per un valore pari a 20mila dollari. Lo riferisce la trasmissione televisiva di Rete 4 "Quarto Grado". Già a settembre un servizio esclusivo di Anna Boiardi aveva mostrato in diretta l'uomo mentre partecipava a una funzione religiosa nel distretto di Mandi Bahauddin.

Proprio qualche giorno fa il Pakistan ha emesso un ordine di cattura nazionale nei confronti dei genitori della giovane. A rivelarlo è stata Maria Josè Falcicchia, direttrice della seconda divisione dell' Interpol, sempre a "Quarto Grado". Il padre e la madre, Nazia Shaheen, tornati in patria all'indomani della sparizione della figlia, sono latitanti dopo l'arresto dello zio Danish Hasnain, ritenuto l'esecutore materiale del delitto, e dei cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, che dopo essere stati arrestati si trovano in carcere a Reggio Emilia.

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Secondo quanto apprende Quarto Grado da fonti di polizia del Punjab, (regione dove è fuggito e vive Shabbar Abbas con la moglie Nazia) la polizia italiana avrebbe inoltrato richiesta di indagare riguardo al caso della morte in Italia della figlia. Per ora - riferiscono le fonti locali pakistane - nessuna richiesta formale è stata avanzata dall'Italia. Si procede quindi contro Shabbar Abbas solo per frode, ma la polizia pakistana afferma che se ci saranno passi ufficiali da parte dell'Italia, Shabbar Abbas sarà interrogato e accusato anche per la morte della figlia Saman.

Poco più di un mese dopo la scomparsa di Saman, il padre confessò il delitto durante una telefonata a un parente in Italia. "Ho ucciso mia figlia", aveva affermato Shabbar Abbas l'8 giugno 2021, quando ormai era fuggito in Pakistan. La conversazione è agli atti del processo che inizierà a febbraio a carico dei familiari.

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