La polizia di Napoli ha arrestato quattro persone con l'accusa di appartenere a una associazione con finalità di terrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista. Dieci le persone i tutto indagate. L'operazione è scattata nelle province di Napoli, Avellino e Caserta. Per una quinta persona, a Roma, è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: è gravemente indiziata di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Una trentina di perquisizioni personali domiciliari e informatiche su tutto il territorio nazionale.
I quattro arrestati, ritenuti membri dell'Ordine di Hagal, furono già perquisiti nell'ambito delle indagini del 2021.
Indagato irreperibile, è in Ucraina - È irreperibile uno dei dieci indagati. L'uomo, di cui non sono state rese note le generalità, si trova attualmente in Ucraina e dall'attività investigativa è emerso che era in contatto con il battaglione Azov, attualmente impegnato nel fronteggiare l'invasione russa.
"Pronti ad azioni contro le forze dell'ordine" - "Dai numerosi servizi tecnici di captazione è emerso la dichiarata volontà di alcuni degli indagati di compiere eclatanti azioni violente, sia nei confronti di civili sia nei confronti di appartenenti alle forze di polizia", spiega la questura di Napoli in una nota. Durante le fasi dell'indagine è stata possibile "la raccolta di numerosissimo materiale di propaganda, proiettili, armi soft air, abbigliamento tattico e ulteriori importanti elementi indiziari che hanno suffragato la tesi investigativa".
In particolare, dall'analisi dei dispositivi informatici sequestrati è emerso un canale Telegram, denominato "Protocollo 4", elemento di contatto fra gli iscritti all'Ordine di Hagal e costante strumento di diffusione e propaganda di teorie naziste, negazioniste, violente e suprematiste".
Il precedente: blitz contro l'Ordine di Hagal - In una precedente operazione tra maggio e ottobre del 2021, partita sempre dalla procura di Napoli, era finito nel centro delle indagini per associazione sovversiva neonazista un gruppo chiamato "Ordine di Hagal". I blitz furono eseguiti tra le province di Napoli, Caserta, Avellino, Siena, Roma, Torino, Ragusa, Lecce e Ferrara. Almeno 15 le persone risultarono indagate. Le perquisizioni furono disposte per neutralizzare presunti eventi critici dedotti dall'analisi di alcune intercettazioni dalle quali emergeva la disponibilità di armi e l'intenzione di programmare azioni violente.