E' diventato un caso, non solo nello scenario di guerra ma soprattutto sui social tra meme e ironia, il rapimento di un procione dallo zoo di Kherson. In un video si vede l'animale che viene prelevato - in malo modo - da un soldato russo durante la ritirata dalla città. A supportare la denuncia di furto anche UAnimals, associazione animalista ucraina, che, dal primo giorno di invasione, denuncia pubblicamente anche i crimini perpetuati dagli occupanti nei confronti di animali domestici e non solo. Alla diffusione del video sui social è scattata una grande mobilitazione, a tal punto che il procione rubato è passato, a sua volta, da bottino di guerra a "un simbolo di resistenza e lotta". Così Serhiy Bratchuk, portavoce dell'amministrazione militare della regione di Odessa, dal suo canale Instagram ha lanciato un appello ai rapitori, proponendo uno scambio con 10 prigionieri russi.
Il procione non sarebbe comunque l'unico animale sottratto dagli zoo dell'Ucraina da parte dei soldati russi. A ricordarlo è intervenuto Oleksandr Todorchuk, direttore del movimento animalista ucraino UAnimals, che, sulla sua pagina Facebook, ha denunciato: "Vale la pena specificare che il procione dello zoo di Kherson non è il solo animale rubato dai russi. In Crimea gli occupanti hanno preso gran parte degli animali dello zoo: lama, lupo, asini e scoiattoli".
Anche gli animali, dunque, vittime della guerra: a marzo era stato bombardato lo zoo di Kharkiv, tanti gli appelli anche per salvare il parco zoologico di Kiev. Ed essi sono diventati pure simbolo di resistenza ed eroi. Tra tutti, alla ribalta delle cronache il cane dell'esercito di Kiev Patron, il jack russell plurimedagliato per la sua attività di sminamento delle zone liberate dopo l'occupazione russa.