BOARDGAME

Iki: un gioco da tavolo per vivere avvincenti sfide tra artigiani

Un elegante boardgame incentrato sull'idea di "guerra commerciale", capace di farvi vivere il Giappone feudale come mai prima d'ora

di Carlo Chericoni

© IGN

Il Giappone feudale è un'ambientazione molto amata dai videogiochi e boardgame: del resto, è innegabile che samurai, ninja e Shōgun abbiano un grande fascino e si prestino alla perfezione a giochi di combattimento e conquista. Le cose diventano molto più originali quando i protagonisti non sono guerrieri armati, ma semplici artigiani come accade in Iki.

Qui vi troverete catapultati nel Giappone nel periodo Edo (1603-1868) a passeggiare tra le vivaci strade del mercato di Nihonbashi. Calandovi nel ruolo sia di venditori, sia di clienti dovrete accumulare più punti vittoria degli avversari producendo merci, facendo salire di livello i vostri artigiani, abbinando determinati tipi mercanti nello stesso fabbricato o raccogliendo risorse.

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Ogni partita è composta da quattro stagioni, suddivise in tre mesi ciascuna. All'inizio i giocatori si contenderanno l'ordine di turno posizionando i loro segnalini (Ikizama) su uno speciale tracciato: prima agirete e meno caselle potrete sfruttare per spostare l’Oyakata (cliente) lungo le vie del mercato. Considerando che l’Oyakata può interagire solo con i due negozi collegati alla location occupata, è facile capire l'importanza di garantirsi la giusta capacità di movimento, sia per raggiungere la bottega desiderata, sia per negare agli avversari la possibilità di arrivare alla casella di cui hanno bisogno.

Il proprio turno inizia decidendo se acquistare una carta artigiano da posizionare in uno spazio vuoto del mercato, oppure guadagnare semplicemente quattro monete; si muove poi l'Oyakata del numero esatto di caselle determinato nella fase precedente e si interagisce con uno dei negozi adiacenti. È possibile fare affari sia con i propri artigiani che con quelli controllati dagli avversari, ma in quest'ultimo caso si permetterà al venditore di salire di livello... e dopo il terzo livello l'artigiano si ritira garantendo punti vittoria a chi lo controllava.

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Interagire significa attivare l'abilità della casa e quella dello specifico mercante nell'ordine preferito; questo permette di ottenere risorse (riso o legno), effettuare scambi, comprare merci (pipe, tabacco o pesce) o eseguire azioni speciali (come progredire nel tracciato incendio). Una volta che tutti avranno svolto il proprio turno l'indicatore di fase passa al mese successivo e se ci si trova alla fine di una stagione si assegnano punti bonus, si incassano le rendite delle carte che controllate e si paga riso per ogni vostro artigiano per evitare che lui vi abbandoni.

Queste in grandi linee le regole del gioco, che in realtà permette anche molte altre azioni come combattere incendi (che si sviluppano il quinto, ottavo e decimo mese), costruire strutture uniche e abbinare carte dello stesso colore nelle strutture. Iki è incredibilmente avvincente da giocare e molto suggestivo da vedere: le sue meccaniche sono un po' troppo avanzate per introdurre nuovi giocatori al mondo dei boardgame moderni... ma allo stesso tempo non è neanche così complesso come sembrerebbe a prima vista.

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A colpo d'occhio il tabellone di gioco sembra fin troppo ricco di tracciati, ma dopo il primo round tutto appare logico e intuitivo. Quello che invece non è evidente nelle prime battute è la complessità strategica di Iki, dove semplici scelte possono pesantemente influenzare le vostre possibilità di successo. Ciò che si scopre soltanto giocando è come le azioni di un giocatore influenzino quelle degli altri; perché se da una parte è possibile agire per ostacolare appositamente gli avversari, dall'altra le vostre mosse li aiuteranno comunque. Per esempio, quando si usa un artigiano altrui lo si rende più "potente", ma allo stesso tempo attivare le sue abilità permetterà a voi di ottenere qualcosa.

Iki è un titolo in cui, anche se non ci sono scontri diretti da giocatori, c'è comunque molta interazione al tavolo e questo porta sia a momenti di riflessione strategica che divertenti discussioni per convincere qualcuno a fare l’azione che vi aiuti. Malgrado ci siano tante decisioni da prendere, Iki ha il pregio di spezzettare questo processo in tante scelte più semplici: quando e di quanto muoversi, prendere una carta o prendere soldi, in che ordine eseguire le interazioni... così da rendere i turni relativamente veloci e con "tempi morti" non eccessivi.

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Iki è un'esperienza affascinante consigliata a chi ama i giochi privi di dadi, dove la fortuna (quasi inesistente) lascia un posto alla pianificazione. Provatelo, non ve ne pentirete.

SCHEDA TECNICA

- Edizione italiana: Ghenos Games
- Ingombro scatola: Medio
- Tempo necessario a preparare il gioco: 7 minuti
- Tempo necessario a spiegare le regole: 9 minuti
- Lunghezza manuale: 15 pagine
- Complessità: Media
- Giocatori: 2-4


Può piacere a chi…
… ama le sfide a due originali sia nelle meccaniche che nell'estetica, vuole scoprire qualcosa di nuovo o esplorare territori sconosciuti

Potrebbe deludere chi…
… vuole sfide più leggere e preferisce seguire le mode del momento, è in cerca di giochi colorati e vuole miniature da pitturare

Mi è piaciuto. E poi?
Se l'ambientazione "Giappone feudale" vi affascina, il mondo dei boardgame ha tantissime proposte per voi: da titoli di controllo territorio pieni di miniature come Shogun (1986) e Rising Sun, a meccaniche semplici ma geniali come Small Samurai Empires. Noi vogliamo consigliarvi un "classico": il fantastico Samurai Sword: creato e prodotto in Italia da dV Giochi, è un successo di portata internazionale.

Basato sul popolare sistema di gioco di BANG!, si usano delle carte per attaccare gli altri giocatori e fargli abbastanza punti danno da eliminarli dal gioco. Attenzione però... ognuno appartiene segretamente a uno dei due schieramenti (Shogun e Samurai contro i Ninja) è fondamentale capire chi sono gli alleati e non cadere nei tranelli dei vostri nemici. Un gioco di bluff e deduzione semplice ed estremamente divertente capace di ravvivare serate tra giocatori più "casual".