Oltre 80 date in Italia

"Il compleanno" di Harold Pinter riletto da Peter Stein

Oltre 80 date in Italia per l'opera giovanile del drammaturgo britannico portata in scena dal regista tedesco. Debutto a Milano, chiusura a Parma

di Roberto Ciarapica

© Tgcom24

"Il compleanno" di Harold Pinter, riletto dal grande maestro di fama mondiale, Peter Stein, è già un grande successo: promosso da spettatori e critica. In scena dal 27 ottobre al 13 novembre al Menotti - teatro che solo pochi anni fa rischiò di diventare un parcheggio e che invece oggi ha uno dei migliori cartelloni della stagione milanese - ora è pronto (e collaudato) per andarsene in tour in tutta Italia (dopo Milano, Roma, Napoli, Genova, Torino... oltre 80 date, in scena fino al 5 marzo quando chiuderà la sua stagione al Teatro Due di Parma). 

Il compleanno è un'opera giovanile del drammaturgo britannico premio Nobel, che nel 1958, alla sua uscita, ebbe scarso successo. Eppure, già racchiude tutte le tematiche pinteriane (e del teatro dell'assurdo), a cominciare dalla denuncia, ancora attuale, del Sistema e dei suoi meccanismi coercitivi, delle sue omologazioni. Impressionato, in gioventù, dalla lettura del Processo di Kafka, Pinter riproduce le stesse atmosfere angoscianti, quasi horror.

Il protagonista di questa commedia della minaccia, di questo "compleanno d'orrore", come lo ha definito Stein, è Stanley (Alessandro Averone) un pianista alienato, sperduto in un'imprecisata località, dentro un bed and breakfast claustrofobico in cui la vita dei sei personaggi dell’opera scorre pigra, tra dialoghi "lunari" e un crescendo di enigmi irrisolvibili.

Tre atti e un'unica scenografia: una sala da pranzo di campagna in cui due vecchi coniugi, Meg (Maddalena Crippa) e Petey (Fernando Maraghini), incontrano gli ospiti della loro pensione. Stanley, incastonato lì da un tempo indefinito, quasi inghiottito dalla propria stanza da letto, viene raggiunto dalla giovane amica Lulu (Emilia Scatigno) e da due misteriosi personaggi, Goldberg (Gianluigi Fogacci) e McCann (Alessandro Sampaoli), che riemergono dal suo passato per portargli il conto delle proprie (presunte) colpe, forse soprattutto quella di aver vissuto in un eccesso di libertà, di aver dissipato la propria giovinezza, il proprio talento.

Nel giorno del suo compleanno, Stanley verrà plagiato fino alla capitolazione, quindi "riadattato", "reintegrato" - come diranno i suoi aguzzini - con le stesse modalità e gli stessi esiti toccati in sorte ad Alex DeLarge, il protagonista del romanzo di Anthony Burgess, e del film omonimo di Stanley Kubrick, Arancia meccanica.

E' stato Il compleanno a cercare Stein, e non viceversa: "Per la prima volta nella mia carriera, gli attori sono venuti a propormelo”, ha dichiarato il regista tedesco, ormai italiano d'adozione: in Umbria, dove vive, l’opera di Pinter è stata, prima, elaborata e poi assimilata dalla compagnia, che ha vissuto in simbiosi per un mese e mezzo nelle campagne di San Pancrazio, in provincia di Terni.

Il risultato al Menotti si è visto nitidamente, grazie a una sintonia rara tra gli attori: tutti centratissimi, tutti al servizio della parola di Harold Pinter, che Stein ha rispettato da capo a fondo, anzi maneggiandone i testi (come altre volte nella propria pluripremiata carriera) con attenzione chirurgica. In questo Compleanno i cui protagonisti "vagano nella propria solitudine" c'è anzitutto Pinter al centro della scena.

Anche nel passaggio dall’inglese all’italiano si è lavorato di cesello, traducendo l’opera in un italiano corto, netto, fatto di poche sillabe, insomma perfetto per Pinter. Del quale sono state rispettate anche le celeberrime pause, così care al suo grande maestro, e principale riferimento, Anton Chekov.