L’energia si accumula nelle rocce: in Toscana il primo impianto al mondo
Inaugurato da Enel e Brenmiller nella centrale di Santa Barbara, consente di immagazzinare nelle rocce fino a 24 MWh di calore, che poi può essere rilasciato al momento del bisogno per produrre elettricità
In un periodo di caro bollette e di crisi energetica come l’attuale, non sprecare nemmeno un briciolo dell’energia prodotta diventa più importante che mai. È quello che ha fatto Enel nella centrale di Santa Barbara, nel comune toscano di Cavriglia: qui, in collaborazione con Brenmiller Energy (società specializzata nell’accumulo di energia termica), il colosso energetico italiano ha realizzato, per la prima volta al mondo su scala industriale, un innovativo sistema di accumulo sostenibile di energia.
Come funziona il sistema TES
La tecnologia TES utilizza un processo di carica e scarica in due fasi per fornire energia termica. Nella fase di carica, il vapore generato dall’impianto di Santa Barbara passa attraverso un sistema di tubi per riscaldare le rocce frammentate presenti nell’area: in questo modo, quando la richiesta di energia prodotta dalla centrale non è elevata, si possono immagazzinare fino a circa 24 MWh di calore pulito a una temperatura di circa 550°C per 5 ore. Successivamente, quando la richiesta di energia aumenta, il calore accumulato dal sistema TES nelle rocce viene rilasciato ed è impiegato per scaldare l’acqua in pressione delle tubature, in modo da generare vapore impiegato per produrre elettricità.
Un supporto alle rinnovabili
Il sistema permette così di ottenere una riduzione dei tempi di avviamento dell’impianto e una maggiore velocità nelle variazioni di carico, caratteristiche di performance necessarie per permettere una crescente penetrazione delle rinnovabili. Il sistema potrà infatti essere impiegato per immagazzinare sotto forma di calore l’energia in eccesso prodotta dalle fonti rinnovabili, che altrimenti rischierebbe di andare persa, in modo da offrire servizi di decarbonizzazione a clienti industriali.
La cooperazione Enel-Brenmiller
Inaugurato il 4 novembre, il sistema TES (Thermal Energy Storage) è stato progettato da Brenmiller in Israele e integrato da Enel nella centrale di Santa Barbara Il progetto è stato in parte finanziato dalla Israel Innovation Authority, che ha sostenuto Brenmiller con un finanziamento di un milione di euro.
Un sistema sostenibile
“ Questa sperimentazione – ha spiegato durante la cerimonia inaugurale Salvatore Bernabei, Direttore Enel Green Power e Thermal Generation di Enel – ci permette di validare una famiglia di tecnologie innovative e sostenibili nel segmento degli accumuli di lunga durata, che permetteranno un’integrazione sempre maggiore delle rinnovabili nella rete”. E, ha aggiunto Ernesto Ciorra, Direttore Innovability di Enel, “ permette di rendere più affidabili, flessibili e resilienti le rinnovabili e può essere utilizzata per decarbonizzare settori che necessitano di calore ad alte temperature”. Inoltre, ha proseguito, a differenza di altre tecnologie di accumulo di energia “ non comporta alcun utilizzo di materiali rari e può essere realizzata ricorrendo a pietre disponibili in ogni parte del pianeta: quindi è utilizzabile in maniera sostenibile ovunque”.
Partnership verso l’energia pulita
E la partnerhip tra Enel e la società israeliana, secondo Avi Brenmiller, Presidente e CEO di Brenmiller Energy, “ riflette il tipo di collaborazioni innovative necessarie per la transizione dell'economia globale da un contesto di forte, anche se in diminuzione, dipendenza dai combustibili fossili, verso la realizzazione di reti su cui viaggia energia pulita al 100%, flessibile e conveniente”.
La Toscana, territorio centrale per l’energia
Un progetto che, secondo il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, non è stato realizzato a caso proprio nel sito di Santa Barbara ma anzi “ conferma che il territorio toscano ha un ruolo centrale per l'energia, sia per la produzione che per l'innovazione. Accogliere la sostenibilità significa oggi far bene all’ambiente, attrarre investimenti e creare valore”. Del resto, ha sottolineato Giani, “ la Toscana è già una delle Regioni italiane più virtuose, con oltre il 50% dell'energia autoprodotta da fonti rinnovabili e un tessuto di ricerca e innovazione importante; oggi compiamo un nuovo passo nel futuro con l’auspicio che sia un ulteriore contributo per superare la crisi energetica”.
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