"Io davanti ho una donna". Così un professore del Liceo Scientifico Cavour di Roma si sarebbe rivolto a uno studente trans, sbarrando il nome che il giovane ha scelto e con il quale ha firmato il suo compito in classe. L'episodio sarebbe accaduto l'8 novembre ma solo 24 ore dopo è stato pubblicamente denunciato su una pagina Instagram dei liceali dell'istituto romano. "E' successa una cosa gravissima - si legge nel post. - Un professore si è ripetutamente rifiutato di applicare la legge per il Piano personalizzato di studio e il regolamento per la Carriera Alias di uno studente che ha tutti i documenti in regola. 'Io davanti ho una donna', pronomi sbagliati, nome scelto sbarrato in un compito in classe. In un'altra classe frasi sessiste. E' una mancanza di rispetto e della legge, oltre che una manifestazione di transfobia pura". Alla diffusione della notizia è scoppiata la polemica nella scuola e gli studenti, per venerdì 11 novembre alla prima ora, hanno indetto un'assemblea straordinaria. Chiedono "provvedimenti disciplinari contro il docente".
Il rifiuto del nome usato dall'alunno trans per firmare il compito in classe avrebbe scatenato la polemica contro il prof accusato di transfobia. "Sono due anni che mi chiama signorina - ha riferito lo studente che si dichiara vittima della discriminazione a Il Corriere della Sera - ma da quest'anno c'è un regolamento che mi tutela, le scuse ricevute non bastano".
Il docente, infatti, si sarebbe rifiutato di applicare la carriera "alias", ovvero la possibilità per gli alunni di avere un'identità differente rispetto a quella anagrafica, come previsto dall'articolo 4 del regolamento d'istituto approvato nel 2021. "Un episodio imperdonabile": a parlare per tutti è il collettivo degli studenti della scuola, attraverso un comunicato stampa che entra nel dettaglio della vicenda.
"Uno studente trans che ha attivato la Carriera Alias - si legge nella nota pubblicata su Instagram dal Collettivo Tommie Smith, - ha ricevuto il suo compito in classe, che ha firmato con il nome di elezione e ha trovato il nome sbarrato. Lo studente ha poi subito un attacco dal suo docente: 'Non hai nessun diritto di farlo, non mi interessa il regolamento'. Successivamente in vicepresidenza, il professore ha continuato ad esclamare: 'Davanti a me ho una donna, non posso riferirmi a te diversamente'. La vicepreside ha preso le difese dello studente ma non sono stati presi provvedimenti disciplinari".
"Lo stesso professore - aggiunge il gruppo studentesco del liceo Cavour, - si è rifiutato di applicare gli strumenti compensativi di diritto dello studente, regolamentati dal certificato del suo PEI".
"Noi crediamo fermamente - conclude il Collettivo - che la scuola dovrebbe rendere l3 student3 cittadini del domani, insegnare rispetto, educazione e inclusione. Il ruolo dell'insegnante è quello di fare un passo in avanti verso chi ne ha bisogno, non due indietro assumendo comportamenti discriminatori, sessisti e transfobici. Non è la prima volta che capitano episodi di questo genere nelle scuole e noi studenti e studentesse del Cavour pretendiamo che vengano presi provvedimenti disciplinari e legali nei confronti del docente, perché ognuno deve poter avere la libertà di esprimere al meglio la propria persona".