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Caro energia, comuni in bolletta: Natale a luci soffuse?

Il clima natalizio nelle città rischierà di essere intaccato dalle necessità del portafoglio

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L'unica verosimile certezza che abbiamo è che non risparmieremo sulle luci di Natale, perlomeno in casa perché invece sulle piazze i sindaci si interrogano. Per il resto l'emergenza energia fa rima da mesi con economia: come consumare meno, come spendere meno. Un imperativo che coinvolge famiglie, ma anche le finanze dei comuni che stanno affrontando il momento mettendo in campo ricette per tamponare gli aumenti. Al momento l'unica grande eccezione sembra essere Roma, nonostante il comune sia sul chi va là dopo aver stimato un conto quasi triplo per la bolletta dell’intero anno. Al momento nessuna razionalizzazione sull'illuminazione pubblica, mentre lo smart working resta prerogativa dei dirigenti dei singoli uffici pubblici.

Diversa la situazione a Milano dove l'amministrazione cittadina ha iniziato il suo piano: sui bus elettrici, sui tram e sui convogli della linea metropolitana 2 la temperatura sarà abbassata di 2°C gradi. Dal 28 ottobre il periodo di accensione dei lampioni è stato diminuito di un’ora al giorno, 10 minuti in meno la sera e 50 minuti in meno al mattino. Alcune sedi comunali resteranno chiuse a partire da venerdì 4 novembre così da essere a ridosso del weekend e prolungare l'effetto positivo dello spegnimento degli impianti. Torino ha anticipato a marzo scorso le misure poi introdotte dal Governo Draghi abbassando, da 19°C a 17°C, la temperatura negli edifici pubblici. La misura è stata confermata anche per i prossimi mesi con la possibilità, se il tempo è mite, di ritardarne l'apertura, tranne asili e residenze per persone fragili.

A Firenze deciso lo spegnimento di alcuni lampioni dell’illuminazione pubblica - su meno del 10% del territorio fiorentino - dal tramonto fino alle 23.15. Come a Milano, fissato il lavoro ‘agile’ il venerdì, ma con l’esclusione di anagrafe e ufficio relazioni col pubblico. Le misure dovrebbero generare un risparmio di 800mila euro per i prossimi sei mesi e oltre un milione in un anno.

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Ma il clima natalizio nelle città rischierà di essere intaccato dalle necessità del portafoglio. A Venezia le luminarie non mancheranno ma verranno spente durante la notte e soprattutto in anticipo rispetto agli anni passati, subito dopo l'Epifania: generalmente il periodo delle luminarie si prolunga fino a febbraio arrivando, in alcuni casi, anche ai primi di marzo. Mentre ancora a Firenze si sta studiando un progetto per sostituire il “Light Festival”, in programma tra l’8 dicembre e il 6 gennaio, con illuminazioni autoalimentate da pannelli solari provvisori o pedalate di bicicletta. Ci sono poi decine di altri comuni più piccoli che stanno mettendo in campo le loro ricette. Come le luminarie col timer di Bergamo. Tutto pur di evitare che Babbo Natale recapiti letterine con importi ingestibili.

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