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Il medico consiglia...mal di testa: cefalea o emicrania?

A colloquio con la dottoressa Nicoletta Rebaudengo, neurologa dell’ospedale Humanitas Gradenigo di Torino

Ufficio stampa

Il mal di testa è un problema molto diffuso e poco conosciuto, legato di frequente anche a cause di tipo alimentare e capace di colpire in modo particolare chi svolge lavori d’ufficio. Ma prova non sempre è facile distinguere tra cefalea ed emicrania. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Nicoletta Rebaudengo, neurologa dell’ospedale Humanitas Gradenigo di Torino. 

Quali sono le differenze tra cefalea ed emicrania?
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Spesso si fa confusione tra i due termini, tanto che vengono usati in modo indiscriminato. Ma cefalea vuol solo dire “mal di testa” ed è un termine generico. Viceversa, emicrania è già una diagnosi specifica che appartiene alle cosiddette cefalee primarie, al pari delle nevralgie facciali e delle cefalee tensive, quelle legate allo stress e che riguardano una percentuale molto elevata della popolazione. Ci  sono poi le cefalee secondarie dovute a patologie come tumori, ictus, patologie neurologiche che richiedono un approfondimento neuro-radiologico specifico".

L’emicrania con aura: sintomi e cause
"Nella forma con aura, l'emicrania è preceduta da diversi sintomi: visione di lampi, scotomi scintillanti, deformazioni degli oggetti, oscuramento di metà campo visivo, ma anche addormentamento del braccio e della gamba, disturbi della parola di tipo afasico. Alla cessazione dei sintomi che costituiscono l'aura inizia il dolore, che si accompagna generalmente a nausea, vomito, fotofobia, fonofobia (intolleranza per suoni e rumori) e osmofobia (intolleranza a certi odori). Le cause all'origine di questo disturbo non siano ancora note, ma alcuni fattori possono risultare scatenanti, come ad esempio il consumo di particolari alimenti, variazioni delle abitudini di vita o dei ritmi di sonno/veglia, eventi particolarmente stressanti".

Il mal di testa di chi lavora in ufficio
"Chi lavora in ufficio soffre verosimilmente di una cefalea di tipo tensivo, sia per lo stress sia per la postura imposta dal computer o dall’uso del cellulare che richiede una posizione del capo flessa: tutto ciò provoca contratture alla muscolatura cervicale nonché tensioni muscolari capaci di causare una cefalea tensiva che può essere localizzata nella zona nucale o come un cerchio in modo bilaterale a livello del capo".

Quali cibi favoriscono l’emicrania?
"L’alimentazione e gli stili di vita sono cruciali. Molti casi di emicrania si risolvono o migliorano togliendo per uno o due mesi alcuni cibi che sono proibiti. Attraverso la compilazione di un diario, il paziente può capire quali sono i cibi in grado di causare crisi emicraniche. Quali? Le principali categorie possono essere: latte e latticini, in particolare i formaggi stagionati; cioccolato, vino, bianco in particolare, birra e alcolici; dado con glutammato, il cibo da ristorante cinese, insaccati coi conservanti".

Mai saltare la colazione e attenti a non digiunare
"La colazione non deve mai essere saltata. Si dice: “Colazione da re, pranzo da borghese e cena da povero” e deve essere così. Occorrerebbe una colazione abbondante come si usa nei paesi nordici, magari anche con un contenuto proteico, tipo un uovo, e non solo la nostra colazione zuccherata. Evitare invece il digiuno nella giornata, anche quando fretta e impegni paiono imporlo: l’ipoglicemia è una delle cause scatenanti delle crisi emicraniche, uno spuntino a metà mattina o metà pomeriggio è davvero utile".

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