L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft finisce nel mirino della Commissione europea: con una nota sul proprio sito ufficiale, il gruppo ha annunciato la volontà di investigare a fondo per analizzare i possibili risvolti di un simile affare, preoccupata che la transazione possa "rendere meno competitiva" la scena videoludica aumentando in modo eccessivo la "potenza di fuoco" della casa di Redmond e della sua divisione Xbox una volta ottenuto il controllo di brand come Call of Duty.
L'affare da 68,7 miliardi di dollari per portare il gruppo Activision Blizzard King tra le fila di Microsoft e Xbox non si sblocca: dopo i timori dell'antitrust britannica, tocca all'Unione Europea manifestare alcuni dubbi sulla trattativa monstre dell'azienda americana, che secondo il gruppo potrebbe precludere l'accesso ad alcuni franchise su piattaforme rivali una volta concluso l'affare.
È proprio il brand Call of Duty al centro dell'investigazione, come evidenziato nella nota ufficiale: "La Commissione teme in particolare che, acquisendo Activision Blizzard, Microsoft possa precludere l'accesso ai videogiochi di Activision Blizzard per PC e console, soprattutto quelli di altro profilo e di grande successo (altresì definiti come 'giochi tripla-A') come Call of Duty". Il riferimento è legato soprattutto alle paure di Sony, che teme di ritrovarsi in un futuro in cui Call of Duty non sarà più disponibile sulle console PlayStation.
A poco sono servite, le continue rassicurazioni da parte della società guidata da Satya Nadella e Phil Spencer, che hanno più volte rimarcato come mantenere la saga di Activision su console PlayStation: emblematiche, in tal senso, le dichiarazioni di Phil Spencer in un podcast di qualche giorno fa, con il leader di Microsoft Gaming che ha ribadito ancora una volta che continuerà a proporre nuovi episodi di Call of Duty su console PlayStation "fintanto che esisterà una PlayStation su cui lanciarli".
La risposta di Microsoft alla Commissione europea non si è fatta attendere: "Sony, una delle aziende leader di mercato, dice di essere preoccupata per il futuro del brand Call of Duty, ma abbiamo più volte assicurato la volontà di lanciare simultaneamente su PlayStation e Xbox lo stesso gioco, con gli stessi contenuti. Vogliamo garantire alle persone l'accesso a un numero maggiore di giochi, non inferiore".
Tra le preoccupazioni della Commissione europea non manca il possibile impatto di una simile acquisizione su servizi in abbonamento come Xbox Game Pass e PlayStation Plus, e persino se l'acquisizione di Activision Blizzard possa "scoraggiare gli utenti ad acquistare PC non dotati di sistema operativo Windows" nel caso in cui l'azienda americana decidesse di "unire il catalogo di Activision Blizzard e la distribuzione dei videogame da parte di Microsoft tramite il gioco in streaming su Windows".
Visti i numerosi punti da analizzare, la Commissione europea ha richiesto novanta giorni lavorativi per esaminare a fondo la transazione: c'è tempo, dunque, fino al 23 marzo 2023 per un riscontro definitivo sull'acquisizione di Activision Blizzard da parte del colosso.