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Migranti, Tajani: "Abbiamo voluto lanciare un segnale alle Ong"

Il ministro degli Affari Esteri e vicepremier chiede all'Europa "un accordo per stabilire, in base alla popolazione, come vengono ricollocati nei vari Paesi i migranti che hanno diritto all'asilo"

Ansa

Sulla questione dei migranti "abbiamo voluto lanciare un segnale". Lo ha detto Antonio Tajani, riferendosi alle tre navi di altrettante Ong per giorni al largo della Sicilia. Il ministro degli Affari Esteri e vicepremier, in un'intervista a Quotidiano Nazionale, ha sottolineato che "noi rispettiamo il diritto internazionale, sono le Organizzazioni non governative che devono rispettare le regole". Per Tajani "con l'Europa non c'è nessun conflitto: noi pure siamo Europa. E molti Paesi hanno il nostro problema". 

"Come ha scritto anche Frontex, l'Agenzia europea della vigilanza dei confini, c'è una strategia chiara - ha proseguito il vicepremier -. Non siamo di fronte a persone che sono in difficoltà in mare perché hanno fatto naufragio, ma a viaggi organizzati. Spesso i trafficanti partono quando sanno che c'è una Ong in giro: non è più soccorso, ma una sorta di servizio taxi fatto per sfruttare la disperazione delle persone".

Il governo italiano chiede quindi all'Europa " un accordo per stabilire, in base alla popolazione, come vengono ricollocati nei vari Paesi i migranti che hanno diritto all'asilo. Dobbiamo aggiornare Dublino, altrimenti non ne usciamo. Se non ci aiutano ad arginare il flusso dei migranti, l'Italia con i suoi 7mila chilometri di coste si troverà in difficoltà". Secondo Tajani poi "bisogna anche intervenire a monte, cominciando dall'Africa, dove serve un piano Marshall di 100miliardi per combattere povertà, malattie, terrorismo e guerre in modo da impedire la fuga di chi nasce lì. Quindi bisogna fare accordi con i Paesi del Nord Africa per bloccare le partenze e fermare i trafficanti, distruggendo i motori delle loro barche. E poi serve una politica ad hoc per i Balcani, per il Mediterraneo, per non parlare dell'Ucraina e dei suoi profughi. Insomma, i problemi vanno risolti alla radice".

Sul tema di un nuovo invio di armi a Kiev, Tajani ha chiarito invece che "intanto, c'è un testo già approvato. Quando scadrà agiremo in sintonia con Europa e Nato. È essenziale aiutare gli ucraini in ogni modo. C'è un'aggressione della Russia, noi dobbiamo impedire che ci sia l'invasione e poi sederci a un tavolo per arrivare alla pace giusta, quella che rispetta l'integrità territoriale di un Paese".

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