Un terremoto di magnitudo 5.5 è stato registrato nelle Marche, al largo della costa di Pesaro. La scossa più forte è stata seguita da diverse altre di magnitudo inferiore. Le segnalazioni dell'Ingv sono arrivate poco dopo le 07:00 e le scosse sono state distintamente percepite in varie zone della Regione. Da Ancona a Fano e Urbino: sono molte le città in cui le case hanno tremato durante il sisma. Al Pronto soccorso di Ancona traumi e crisi di panico. Scuole chiuse e circolazione ferroviaria sospesa.
La scossa di terremoto è stata talmente forte da essere avvertita anche a Roma, nelle altre Regioni del Centro Italia, in Veneto e in Trentino-Alto Adige.
Sciame sismico al largo delle Marche dopo la prima scossa di 5.5 - Sono state decine le scosse di terremoto rilevate dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia al largo della costa marchigiano-pesarese. La più forte è stata di magnitudo 5.5 alle 7:07, poi un'altra di magnitudo 4 alle 07:12. Successivamente, si sono susseguite numerose altre scosse di magnitudo superiore a 2. Segnalata inoltre una nuova scossa alle 8:15 di 3.1, alla quale ne sono seguite diverse altre di magnitudo superiore a 2. L'epicentro è stato localizzato in mare, a 27 chilometri di distanza dalla costa, a una profondità di 8 chilometri.
Ancona, in Pronto soccorso traumi e crisi di panico - Al Pronto soccorso dell'ospedale regionale di Ancona sono stati una decina gli accessi per persone rimaste ferite nei momenti di agitazione e paura dopo le scosse. Non si tratta di feriti legati ai crolli, ma di traumi minori su persone che stavano scappando o di crisi di panico per lo spavento.
"Propagazione onda molto efficace" - "Stiamo nella placca adriatica, in quella struttura geologica compatta, rigida, che va dal Mare Adriatico, dalla Puglia, fin sotto la Pianura Padana e alle Alpi orientali, e sappiamo che trasmette molto bene l'energia elastica. Quindi quando c'è un terremoto lì, la propagazione dell'onda è molto efficace e si avverte a distanza molto grande". Così Alessandro Amato, dell'Istituto nazionale di geofisia e vulcanologia, spiega il motivo per cui il sisma è stato avvertito a distanze molto grandi, in varie zone d'Italia.
Geologi Marche: "Le trivellazioni non c'entrano" - "Il terremoto è uno dei più forti avvenuti in quest'area dal Novecento. Ma è anche un evento che possiamo considerare normale per la nostra regione: la fascia costiera e marina è infatti una delle tre zone sismo-tettoniche delle Marche". Così il presidente dell'Ordine dei geologi delle Marche Piero Farabollini, secondo cui "l'ipotesi che il sisma sia stato causato dalle trivellazioni in mare alla ricerca di gas e idrocarburi è da escludere".
Gente in strada e crepe negli edifici - Nelle aree colpite dal sisma molte persone sono andate in strada e tante segnalazioni ai vigili del fuoco di crepe e fessurazioni nelle pareti di abitazioni sono arrivate ai vigili del fuoco. Alla clinica privata Villa Igea di Ancona subito dopo il sisma erano stati evacuati degenti in via precauzionale. In seguito ai controlli dei vigili del fuoco sono riprese le attività della struttura, ha comunicato il direttore sanitario della casa di cura Fausto Mannucci.
Ripartono i treni, calcinacci nella stazione di Ancona - Il traffico ferroviario è stato sospeso in via precauzionale nei pressi di Ancona, sulla Linea adriatica, per sospetti danni ai binari e per svolgere verifiche e controlli. Il servizio è poi ripreso intorno alle 12, dopo le verifiche effettuate dai tecnici su stazioni e binari. Calcinacci sono caduti nella stazione di Ancona.
Ai vigili del fuoco 50 richieste di verifica - Sono 50 le richieste di verifica sugli edifici arrivate alle sale operative dei vigili del fuoco e le squadre sono impegnate nelle verifiche di stabilità su diversi edifici nei territori delle province di Pesaro, Urbino e Ancona. Comunque, "al momento non sono segnalate particolari criticità", fanno sapere i vertici. Gli elicotteri dei reparti volo di Pescara e Bologna sono impegnati per una verifica dall'alto delle aree interessate dal sisma.
Gli ospedali restano aperti, riunita l'unità di crisi - L'unità di crisi dell'azienda ospedaliero-universitaria delle Marche ad Ancona è riunita per monitorare la situazione e prendere eventuali misure, ma nn si rilevano danni alle strutture dell'ospedale regionale, dove si segnala solo qualche pezzo di vernice e intonaco caduti durante le scosse. Nessuna evacuazione si è resa necessaria. La direzione ospedaliera, riferisce il direttore generale dell'Aou Marche Michele Caporossi, ha invece vietato l'accesso agli ambulatori di Villa Maria, dove non ci sono degenze, ma solo locali per le visite.
Scuole chiuse ad Ancona, Pesaro e Macerata - Nelle tre città di Ancona, Pesaro e Macerata i sindaci Valeria Mancinelli, Matteo Ricci e Sandro Parcaroli hanno disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, dai nidi alle superiori, per consentire i controlli dei tecnici della Protezione civile. Verifiche in corso anche su viadotti e sottopassi, impianti sportivi e strutture sociali.
Unità di crisi per verifiche sul patrimonio culturale - "Sono state attivate le unità di crisi del ministero della Cultura per programmare i primi sopralluoghi nelle zone colpite e verificare eventuali danni al patrimonio culturale immobile e mobile". Lo rende noto l'ufficio stampa e comunicazione del ministero della Cultura.
Il sindaco di Pesaro: "Grande spavento, temiamo le conseguenze" - "Stiamo facendo controlli, molta gente è in strada e al momento non risultano danni ingenti però stiamo facendo tutte le verifiche possibili su tutti gli edifici pubblici. C'è stato grande spavento perché la botta è stata forte e quindi temiamo conseguenze", ha detto il primo cittadino di Pesaro Matteo Ricci.
Fano, un abitante: "I lampioni oscillavano" - I "lampioni dell'illuminazione pubblica oscillavano come fuscelli, tutto tremava forte, una sensazione terribile e la gente si è riversata in strada", ha detto un abitante di Fano (Pesaro Urbino) poco dopo le scosse.
Frammenti di intonaco caduti a Palazzo Marche - A Palazzo delle Marche, sede dell'Assemblea legislativa, sono caduti alcuni frammenti di intonaco negli uffici, mentre il personale del Consiglio regionale delle Marche è stato invitato a rimanere a casa in smart working.
La scossa avvertita anche a Rimini, apprensione e treni sospesi - Anche a Rimini la scossa è stata avvertita nettamente: è durata una decina di secondi, durante cui gli edifici si sono mossi mentre i lampadari oscillavano. Apprensione tra gli abitanti, ma non ci sono state scene di panico né fughe in strada. Dopo la scossa, la città ha ripreso a muoversi tranquillamente. Non c'è traccia di danni. "Si è attivato il sistema di Protezione civile per studiare e monitorare la scossa - scrive il presidente della Provincia Riziero Santi -. Nel frattempo è opportuno mantenere uno stato di attenzione segnalando eventuali danni".
Ingv: nessuna allerta tsunami - Alessandro Amato dell'Ingv ha escluso qualsiasi rischio. "Appena 6 minuti dopo il sisma - ha chiarito - il nostro centro ha diramato un messaggio di informazione, che non è un messaggio di allerta ma informa che c'è stato il sisma per attivare i controlli lungo le coste. Allo stato attuale non c'è nessun rischio. Ci sarebbe stato con una magnitudo più grande, di 6.5. Il messaggio che abbiamo diramato si attiva per terremoti di 5.5 in mare o lungo la costa nel Mediterraneo. Se ci fosse stato uno tsunami si sarebbe sviluppato pochi minuti dopo".
Umbria, l'assessore conferma: nessun danno - "Nessun danno è stato segnalato in Umbria". Lo ha detto l'assessore regionale alla Protezione civile Enrico Melasecche confermando gli esiti dei primi controlli svolti con i vigili del fuoco.