Dalla nave Geo Barents, ferma al porto di Catania con i suoi 215 naufraghi a bordo, i migranti non sbarcati hanno realizzato cartelli con pezzi di cartone sui quali hanno scritto "Help Us", esponendoli all'esterno e lanciando una sorta di Sos urlando "Aiutateci" in inglese. Ferma in porto anche l'altra nave Ong, la Humanity 1, dove restano 35 persone dopo che 144 sono state fatte scendere perché ritenute "fragili" dalla commissione medica dell'Usmaf. Il ministro Piantedosi: "Con i migranti umanità ma anche fermezza". I migranti della Rise Above nelle prossime ore sbarcheranno tutti a Reggio Calabria.
Tre dei profughi a bordo della Geo Barents, di Medici senza frontiere, si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma. Recuperati, sono stati riportati a bordo.
Scese 357 persone - Dalla Geo Barents domenica sera erano state fatte scendere 357 persone, tra bambini, donne incinte e nuclei familiari con minorenni, che sono poi stati trasferiti nel Palaspedini, un impianto sportivo nel rione Cibali di proprietà del Comune.
I migranti della Rise Above sbarcano tutti a Reggio Calabria - Tutti gli 89 migranti a bordo della nave Rise Above sbarcheranno nel porto di Reggio Calabria. A differenza di quanto avvenuto a Catania per la Geo Barents e per Humanity 1 dunque, i profughi raccolti dalla ong Mission Lifeline avranno la possibilità di scendere dalla nave e di essere accolti in Italia. Il caso della Rise Above viene considerato come un evento Sar.
L'Europa all'Italia: "In mare il meno possibile" - La Commissione Europea, attraverso una portavoce, ha commentato la vicenda e ribadito che vi è il "dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali". Alla domanda se sia in linea con le leggi e le linee guida della Commissione autorizzare uno sbarco "selettivo" (come avvenuto domenica sera), la portavoce ha sottolineato che in base alle leggi internazionali "bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare. Ogni caso è diverso - ha evidenziato - ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco".
Piantedosi: "Con i migranti umanità ma anche fermezza" - Da parte sua il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha assicurato che "stiamo seguendo la situazione al porto di Catania: ci stiamo comportando con umanità ma fermezza sui nostri principi. In tal senso impronteremo le prossime azioni". Il ministro ha quindi spiegato che "stiamo accogliendo anche altre navi che arrivano con eventi Sar, non stiamo facendo mancare a nessuno l'assistenza umanitaria come ci viene internazionalmente riconosciuto". Quanto ai migranti rimasti a bordo delle navi, "sono costantemente monitorati dagli organismi competenti".
Ong annuncia ricorso al Tar - La decisione di far scendere solo parte dei migranti soccorsi è stata duramente contestata dalla Ong tedesca che ha annunciato presenterà ricorso al Tar contro l'ordine impartito al comandante di lasciare il porto di Catania.
Legali Humanity 1: "Non c'è scadenza per lasciare il porto di Catania" - In relazione alle tempistiche relative al possibile ricorso al Tar, ambienti vicino ai legali della Humanity 1 hanno spiegato che "nel provvedimento in cui si dice al comandante della nave di lasciare il porto di Catania con a bordo i 35 migranti rimasti a bordo non c'è una scadenza, un termine temporale".
La Chiesa di Catania pronta ad accogliere i migranti - L'arcivescovo di Catania, la Caritas diocesana e la Comunità di Sant'Egidio hanno confermato la volontà di collaborazione per l'accoglienza dei migranti approdati nel porto della città. Mons. Luigi Renna auspica che "l'accoglienza sia totale, tenendo conto che coloro che sono rimasti a bordo, provengono da situazioni di grave disagio, oltre che da molti giorni di navigazione". L'arcivescovo, con il vicedirettore della Caritas e Emiliano Abramo della Comunità di Sant'Egidio, domenica sera si è recato da chi stava sbarcando dalla Geo Barents, ed ha "potuto constatare il grande lavoro dei medici e delle forze dell'ordine, volto a dare accoglienza in maniera dignitosa a tutti, e in modo particolare ai più fragili. L'ascolto della storia di alcuni migranti rivela lo stato di sofferenza dal quale provengono e la speranza di trovare finalmente un futuro diverso".
Arcivescovo Catania: "Rivedere il criterio di selezione" - L'Arcivescovo ha inoltre auspicato che "il criterio della selezione adottato finora sia rivisto dal legislatore, perché mentre mette in sicurezza alcune fasce di persone più bisognose di cure immediate, esclude chi presto potrebbe giungere all'esasperazione, perché nella fuga dal proprio Paese ha intravisto un barlume di speranza per il proprio futuro". "Le esigenze espresse dal ministero dell'Interno, di vedere l'Italia non lasciata sola di fronte al numero ingente di migranti che bussano alle porte dell'Europa - ha sottolineato mons. Renna - è più che giusta, ed ha bisogno di soluzioni politiche, soprattutto di una urgente revisione della Convezione di Dublino; ma evidentemente non si può aspettare la conclusione dell'iter di un dibattito politico e legislativo senza nel frattempo mettere in sicurezza l'esistenza di tante persone".
Salvini: "Sono viaggi organizzati, vanno stroncati" - Sulla questione migranti è intervenuto il ministro delle Infrastrutture. "Questi sono viaggi organizzati. Chi è a bordo di quelle navi paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti - ha detto infatti Matteo Salvini -. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani".