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Cultura, Gennaro Sangiuliano: con i musei gratis l'Italia è troppo generosa

Il ministro: "Al Louvre e al Moma si paga. Il mio sogno? Far sentire gli italiani di oggi all'altezza del loro passato"

Ansa

"Sui musei penso che l'Italia sia troppo generosa". Lo afferma Gennaro Sangiuliano, neoministro della Cultura, aggiungendo: "Abbiamo già come oggi la prima domenica gratuita ogni mese. Il Louvre costa 17 euro, il Moma a New York che prima era gratuito oggi costa 25 dollari, la Torre Eiffel costa più della Torre di Pisa che personalmente preferisco". "Veder scendere il miliardario americano dal panfilo da 100 milioni di dollari, come mi capita durante l'estate in vacanza a Positano, e in limousine vederli andare a visitare Pompei un parco archeologico unico al mondo, direi 17,50 euro possono spenderli", chiosa il ministro.

"Il mio sogno? Far sentire gli italiani di oggi all'altezza del loro passato", dice. "Aprire la cultura alla partecipazione di tutti gli italiani, che si devono sentire eredi di una grande tradizione, quella del Rinascimento, dell'Umanesimo, del mondo greco-romano, penso anche al diritto. Oltre alla cultura materiale c'è anche quella immateriale che dobbiamo rilanciare, la letteratura, la poesia, il diritto appunto".

"Sogno - conclude Sangiuliano - di tornare a far emergere tutto questo in un percorso da costruire pietra su pietra, cercando di produrre risultati", ha aggiunto il ministro citando tra i sogni anche personali il restauro di Palazzo Fuga a Napoli, "un'opera importantissima da tanti anni abbandonata".

E poi i giovani: Sangiuliano ipotizza nuovi concorsi rivolti ai più giovani. "Il personale dei musei è al momento sottodimensionato rispetto alle piante organiche, qualcosa sta già cambiando: c'è stato un concorso di 1.052 unità quasi tutte assunte, altre 500 sono arrivate dalle liste di collocamento e ipotizzo - spiega il ministro della Cultura - nuovi concorsi da bandire e assunzioni a tempo determinato per il Pnrr. Il mio impegno è riportare o comunque molto incrementare la pianta organica dei musei puntando soprattutto sui giovani, che sono nativi digitali e che hanno una formazione importante dalle nostre università superiore anche ad altri Paesi".

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