Alla manifestazione per la Pace organizzata all'Arco della Pace di Milano dal Terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda sotto il grido "Slava Ukraini, la pace non è la resa" erano in 5mila. Sul palco che aveva come sfondo una gigantesca bandiera ucraina si sono alternati esponenti di associazioni e della politica, Samirà, ragazza iraniana su cui vigila la questura dopo le minacce ricevute per il suo appoggio alle proteste nel suo Paese, Carlo Cottarelli, che ha aperto l'evento, e Letizia Moratti, che è intervenuta poco prima di Calenda, il leader di Iv ha chiuso la manifestazione.
All'Arco della Pace anche alcuni cittadini ucraini arrivati da Roma. "Ci siamo sentiti molto più vicini a voi e siamo venuti con il pullman", ha detto Oles Horodetskyy, presidente dell'associazione. Sul palco anche Letizia Moratti, ex vicepresidente della Regione Lombardia, che ha concluso il suo intervento dicendo che "ci sono momenti in cui bisogna scegliere da che parte stare e io sono qui per questo".
Calenda chiude cantando "Bella Ciao" - Una mobilitazione, convocata dal terzo polo ma accolta anche da esponenti del Pd e di +Europa, durante la quale il leader di Azione, Carlo Calenda, ha sottolineato il paragone tra la resistenza dei soldati di Kiev e quella dei partigiani italiani durante la Liberazione dal nazi-fascismo. "Sono sconcertato, sorpreso, da come un pezzo del mondo che canta 'Bella ciao' si dimentica che quella si chiamava resistenza, non resa" ha detto Calenda nel suo intervento, di circa 20 minuti, dal palco milanese, prima di chiudere cantando il brano simbolo della lotta partigiana. "Non bisogna essere ipocriti. Anche noi chiediamo la pace, ma lo puoi fare votando contemporaneamente per non mandare armi all'Ucraina? No, stai chiedendo la resa, esattamente quello che Putin vuole. È triste che e' una parte della sinistra se lo sia dimenticato perché la storia della sinistra e fondata sulla Liberazione, la difesa della libertà e la libertà è sempre con la pace" ha aggiunto.
"Letta ha sbagliato a scegliere Roma, qui non sarebbe stato contestato" - "Mi dispiace che Enrico Letta non sia qui" e mentre alla manifestazione per la pace di Roma è stato contestato qui "non lo sarebbe stato" ha sottolineato parlando della scelta fatta dal segretario del Pd di partecipare alla manifestazione romana. "Qua c'è metà del Pd lombardo; nessuno avrebbe contestato Enrico Letta perché se c'è una cosa che va riconosciuta a Enrico Letta è la totale linearità sulla questione ucraina. E quindi qui non sarebbe stato fischiato, ma solo applaudito" ha continuato.
L'intervento di Letizia Moratti - Il paragone con la guerra di Liberazione italiana è stato accolto, tra gli altri, anche dall'ex vice presidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, che dal palco ha citato il padre, il partigiano liberale Paolo Brichetto. "Ho scelto di essere qua perché ci sono momenti in cui bisogna decidere da che parte stare e chi sostenere" ha detto l'ex sindaco di Milano, disponibile a candidarsi alla presidenza della Lombardia nel 2023. Una candidatura che per il leader di Iv Matteo Renzi, che non ha parlato dal palco, sarebbe "molto interessante".