JAZZ MEETING

Alessandro Sgobbio ospite del festival Parmafrontiere

Il pianista e compositore a "Jazz Meeting"

di Giancarlo Bastianelli

© Jeff Sales

Il compositore e pianista Alessandro Sgobbio torna alla sua vocazione originaria del pianoforte solo con "Piano Music", una nuova raccolta autobiografica di dediche pianistiche. Il repertorio dell’album include composizioni “classiche” tratte dai suoi recital solisti (e fino a oggi mai registrate su disco), ma anche brani inediti scritti durante i recenti tempi pandemici. Realizzato su un Pianoforte Fazioli F278, "Piano Music" è stato registrato, missato e masterizzato da Stefano Amerio presso gli Studi Artesuono (Cavalicco, UD). "Fireflies" è dedicato agli amati genitori del pianista, "Atma Mater" al compositore, pianista e suo mentore Misha Alperin, mentre la composizione "Third Ward" è ispirato alla memoria e al retaggio di George Floyd. Alessandro Sgobbio si esibirà a Parma alla Casa della musica sabato 5 novembre, nel quadro del festival Parmafrontiere.

Ad Alessandro Sgobbio abbiamo chiesto quali sono le sue impressioni prima di questo concerto, che rappresenta un ritorno nella città che lo ha formato musicalmente. "Di gratitudine e di gioia, quello di Parma è un festival che già molti anni fa mi ha ospitato in piano solo. Un festival di grande originalità, fedele alla sua 'missione': proporre musica senza confini, che negli anni ha mantenuto e se possibile migliorato il suo già alto livello qualitativo. A Parma, dove ho studiato in Conservatorio e frequentato l'Università, ho ancora tantissimi amici e per me è un'emozione particolare suonare in un contesto come quello della Casa della musica", racconta.

Presenterai a Parma il tuo nuovo disco "Piano Music", come definiresti questo pubblicazione?

E' un disco che riprende un percorso che iniziai nel 2010, con il mio primo disco di piano "solo". È come il secondo episodio di una storia che assorbe esperienze che ho vissuto. Nel frattempo ho attraversato diversi contesti musicali, con la pubblicazione di album che hanno permesso di ampliare i miei orizzonti e fare nuove esperienze non solo in Italia, ma anche in Europa. Potrei definire "Piano Music" una sorta di passaggio di decennio tra i due album.

Il disco presenta anche composizioni inedite...

Il periodo della Pandemia mi ha permesso di riprendere brani che ho proposto negli anni in concerto, ma anche di creare nuove composizioni. Tutti i brani sono dedicati a figure o a luoghi, che mi hanno impressionato favorevolmente; un tributo che avevo voglia di pubblicare e che ho dato alle stampe appena se ne è presentata l'occasione.

Tra le dediche di questo disco figura anche Misha Alperin grande pianista e amico di Parmafrontiere

Ho avuto il privilegio di conoscere Alperin quando ero studente al Conservatorio di Parma nella classe del maestro Roberto Bonati, direttore artistico di Parmafrontiere, ho partecipato a diverse master class condotte da lui. E' stato un incontro fondamentale, un legame che si è consolidato negli anni. Lo conobbi all'inizio degli anni 2000, successivamente ho avuto con lui diversi incontri in Norvegia. Ho anche effettuato un master all'accademia di Oslo, instaurando con lui un rapporto artistico e professionale ricco di soddisfazioni .

Il tuo nuovo album è suonato su uno strumento bellissimo

Il pianoforte ha la sua importanza, come ne ha avuta lo studio Artesuono, dove il lavoro è nato. La qualità indiscutibile del Fazioli f278 ubicato nello studio Artesuono è un'eccellenza artigianale italiana, della quale dobbiamo essere fieri. La qualità del pianoforte, unita alla competenza di Stefano Amerio, che ha effettuato una ripresa audio stellare, ha dato vita a un lavoro di alto livello. Sono grato a Stefano per il cammino fatto insieme; il disco è una bella testimonianza del nostro percorso.