DOPO "AMICI"

Alex parte dalle emozioni: "Lasciare un segno nella vita di chi ci ascolta è bellissimo"

Il cantautore che si è messo in luce nell'ultima edizione di "Amici" ha pubblicato "Ciò che abbiamo dentro". Tgcom24 ne ha parlato con lui

© Gabriele Gregis

Alex, uno dei protagonisti della scorsa edizione di "Amici", pubblica il suo primo album "Ciò che abbiamo dentro". Undici brani in cui le parole dipingono un universo di sentimenti ed emozioni che tutti nella vita possiamo vivere. "Vedendo il pubblico di persona, agli instore e ai live - dice a Tgcom24 - mi ha fatto capire come semplicemente scrivendo qualcosa di nostro possiamo entrare nel cuore di qualcuno".

Alex (vero nome Alessandro Rina) ha preparato il terreno a questa uscita con l'Ep "Non siamo soli", che conteneva i brani presentati durante la sua partecipazione ad "Amici". Un bel biglietto da visita, ma ora il passo si fa più importante. Il giovane cantautore comasco si è trovato a camminare sulle proprie gambe in un panorama per lui in gran parte inedito. "Appena finito il programma ho visto un po' com'è il mondo esterno fuori - spiega -. Per me era tutto nuovo. Non sapevo cosa fosse la Siae per esempio. Ero abituato a scrivermi le canzoni nella mia cameretta e tenermele in testa. Quindi sono stato catapultato in un mondo con tante cose nuove. Sicuramente la cosa che mi ha toccato di più è stato vedere il pubblico di persona, agli instore e ai live. Mi sono reso conto che semplicemente scrivendo qualcosa di nostro possiamo entrare nel cuore di qualcuno". 

Come ti sei trovato a lavorare le tue canzoni con un produttore?

In molti casi le tracce sono rimaste come sono nate. Anche a livello di produzione non si sono discostate molto dalla mia base di intenzione, voce e pianoforte. Per me è sempre stato così, quindi relazionarmi con gli autori era una cosa strana, perché creandomi le canzoni da solo le ho sempre viste come intoccabili. Invece mi sono reso conto l'importanza dell'apporto di altre sensibilità e di come a volte, anche solo una parola cambiata valga tanto. 

Queste canzoni sono nate negli ultimi mesi o il disco rappresenta tutto il tuo percorso sin dall'inizio?

La maggior parte dei brani sono nati quest'estate. Ce n'è sono alcune invece nate all'interno di "Amici", come "Quanto pesa la città". E poi ce ne sono altre che sono state scritte prima e finite o cambiate in tempi più recenti. Di "Ciò che abbiamo dentro" avevo solo l'inizio, mentre lo sviluppo della canzone è stato scritto subito dopo l'uscita dal programma. Anche "Non ho paura", che però era stata scritta in un altro modo. L'ho riscritto con un'intenzione simile ma da un altro punto di vista. 

Qual è il tuo modo di comporre?

In genere scrivo sempre al pianoforte mentre per quanto riguarda i testi possono nascere direttamente con la musica, se l'emozione del momento è vivida, o venire in un secondo tempo. Mi capita spesso di appuntarmi delle frasi sul telefono che poi riprendo cercando di collegarle a dei sentimenti da esprimere con la musica.

A chi vogliono parlare le canzoni di questo album?

Molte sono state scritte pensando a chi mi ha sempre supportato e ascoltato. Altre connettono momenti miei e le emozioni che abbiamo vissuto collettivamente. Il titolo dell'album "Ciò che abbiamo dentro" si riferisce proprio alle emozioni che tutti viviamo, mentre la canzone che ha lo stesso titolo parla dei concerti, di quello che vedo e che sento quando le persone vengono ad ascoltarmi. E' proprio quel cantare tutti assieme che mi ha fatto scrivere questo pezzo.

Da quando sei uscito da "Amici" hai più avuto modo di sentire la tua coach Lorella Cuccarini e il tuo punzecchiatore Rudy Zerbi?

Ho sentito entrambi e li ho rivisti quando sono stato ospite ad "Amici". Con Rudy ci eravamo visti anche l'estate scorsa per Radio Deejay. In realtà abbiamo un ottimo rapporto. 

Hai in programma due date dal vivo, a Roma il 9 novembre e il 23 a Milano. Che tipo di concerto hai in mente?

Intanto non vedo l'ora di cantare le canzoni di questo album che ancora non sono mai state eseguite live. Alcune di queste sono nate pensando proprio al concerto, con un suono perfetto da riprodurre dal vivo. Per il resto io sono molto estemporaneo e mi piace seguire l'istinto, anche se c'è una scaletta se mi viene in mente qualcosa la faccio. 

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