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Elezioni Usa, democratici nel panico: Biden e Harris a caccia di voti

A pochi giorni dall'appuntamento del Midterm, anche per la camera si teme ondata rossa

Afp

Kamala Harris e Hillary Clinton a soccorso del governatore di New York; Joe Biden in New Mexico e nel sud della California per sostenere candidati democratici in cerca di non facile conferma, saltando Arizona e Nevada, dove si teme che il presidente sarebbe più di peso che di aiuto ai candidati per il Senato. La serrata agenda in Stati dove i democratici hanno vinto facile nel 2020, sottolinea il Washington Post, è la conferma del panico che regna nel partito alla vigilia delle elezioni di Midterm dell'8 novembre. A rischio per i dem non solo il Senato, ma anche per la camera si teme ondata rossa dei repubblicani.

La campagna di Midterm dei democratici al rush finale - Sia il presidente americano Joe Biden che la numero due Harris hanno in programma di trascorrere parte del fine settimana di inizio novembre, ultimo di campagna elettorale, in Illinois per cercare di spingere le candidature dem alla Camera in distretti suburbani che dalle presidenziali del 2020 segnalano un ritorno in campo repubblicano.

Le elezioni di medio termine, martedì 8 novembre, servono a rinnovare un terzo dei seggi del Senato (33 su 100) e di 435 seggi alla Camera dei Rappresentanti.

Nell'ultimo mese i repubblicani si sono concentrati sul l'inflazione e la criminalità per andare in attacco in territorio democratico, in distretti tradizionalmente blu (il colore dei democratici) in California, Oregon, New York, Illinois e altrove. "C'è un malessere generale che incombe sul Paese", ha affermato Joel Payne, uno stratega democratico. "Ci troviamo di fronte a un elettorato arrabbiato che continua a bocciare il partito al potere. L'hanno fatto nel 2016. L'hanno fatto nel 2018. L'hanno fatto nel 2020. E, se le cose restano come stanno, probabilmente lo faranno di nuovo nel 2022".

In privato, spiega il Washington Post, molti democratici da mesi ammettono l'idea che i repubblicani prenderanno il controllo della Camera, ma negli ultimi giorni il crescente timore è che i repubblicani otterranno una maggioranza significativa, un risultato che equivarrebbe a una vera sconfitta del partito al potere, malgrado sia fisiologica la posizione di svantaggio da cui parte alle Midterm. La paura che si sta diffondendo è di un'"ondata rossa", ovvero vittorie repubblicane diffuse su un territorio tradizionalmente democratico.

Il quadro è comunque incerto. La battaglia per il controllo del Senato rimane molto in bilico e da una manciata di Stati dipende se i democratici manterranno, o addirittura aumenteranno, la loro esigua maggioranza, quasi teorica: entrambi i partiti detengono 50 seggi e la formale superiorità democratica è garantita solo dal voto della vicepresidente Harris.   Le sfide decisive per il futuro della presidenza Biden e in fin dei conti degli Stati Uniti, politica estera compresa, si giocheranno in Pennsylvania, Nevada, Georgia.

Stati Uniti, le elezioni di Midterm

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Alla Camera dei rappresentanti la maggioranza dem è reale, anche se non solida: 220 seggi a fronte dei 212 repubblicani. Per mantenere il controllo ne servono 218. E di recente il dibattito si è spostato sulle dimensioni di una nuova maggioranza repubblicana, data quasi per scontata: di quanto vincerà il partito repubblicano? Anche da questo dipende quando, e come, Donald Trump scioglierà le riserve sulla nuova candidatura alla Casa Bianca per le presidenziali del 2024.

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