la rabbia del padre

Cina, soccorsi in ritardo per il lockdown contro il Covid: muore un bimbo di 3 anni

La rabbia del padre: "Il suo decesso indirettamente legato alle politiche di 'tolleranza zero'". Arrivano anche le scuse della polizia

© Afp

La politica di "tolleranza zero" anti Covid perpetrata in Cina continua a fare vittime innocenti. Un bimbo di 3 anni è morto a causa dei ritardi nella macchina dei soccorsi a Lanzhou, nel nord-ovest del Paese. La città è stata posta in lockdown dalle autorità che hanno scelto di attuare il pugno duro. Ma oggi sempre più cittadini, ma anche la comunità internazionale (l'Oms ha dichiarato insostenibile la politica di "tolleranza zero" di Pechino), pongono seri dubbi su questo tipo di politica. A lanciare le prime accuse contro il governo è stato il padre del piccolo che si è lasciato andare in un lungo sfogo sui social. Post che è diventato virale sui canali cinesi e che ha acceso la rabbia degli abitanti della zona e degli utenti. Tanto che anche la polizia ha dovuto diffondere un comunicato con le scuse pubbliche per la morte del giovane, che si aggiunge al bilancio di piccole vittime, decedute anche a causa dell'impossibilità di uscire dalle quarantene e dei ritardi dei soccorsi.

Le scuse della polizia cinese - La polizia ha presentato oggi, giovedì 3 novembre, le sue scuse per la morte del bambino di tre anni in Cina. Il suo decesso è stato provocato dalla mancanza di cure, fermate dalle misure restrittive contro il Covid-19. La politica "Zero Covid" prevede rigidi lockdown e campagne di test di massa al minimo segnale di diffusione del Covid in una comunità. Voluta dal vertice cinese, è applicata con grande solerzia dalle autorità locali e sta provocando disagi e proteste. In immagini diffuse in Rete martedì, si vedono degli abitanti di Lanzhou tentare disperatamente di rianimare un bambino in seguito a un'intossicazione da monossido di carbonio.

La rabbia del padre e dei cittadini - In un messaggio, il padre del piccolo si è lamentato della lentezza dei soccorsi e del fatto di non aver potuto lasciare la sua residenza a causa del confinamento Covid. Gli abitanti di Lanzhou, in seguito all'incidente, hanno espresso tutta la loro collera.

Il comunicato della polizia - La polizia locale ha presentato un resoconto dettagliato degli avvenimenti, ha espresso "sincere condoglianze" e ha scritto, in maniera insolita: "Noi accettiamo con sincerità le critiche come anche il controllo dei media e degli internauti per impedire che incidenti del genere si riproducano".

La storia del bambino, soprannominato Tuo, ha provocato rabbia e commozione online. Si tratta dell'ultimo incidente del genere, dopo la morte di un'adolescente di 14 anni, privata delle cure durante la quarantena.

Le 27 vittime di fine settembre - Il 19 settembre un bus-Covid si era ribaltato causando la morte di 27 persone, che stavano per essere trasportate in una struttura per la quarantena. Si è trattato del più mortale degli incidenti stradali avvenuti in Cina nel 2022. Un tragico episodio che aveva scatenato ancora rabbia e critiche per l'implacabile politica cinese "zero-Covid".