Cantautore, scrittore, poeta, musicista, critico letterario ma più semplicemente artista, che ha saputo far coesistere, in oltre quattro decenni di carriera, diversi aspetti della sua personalità, Massimo Bubola è tra le eccellenze della cultura del Paese. Torna con il suo nuovo romanzo "Sognai Talmente forte", pubblicato da Mondadori, che la critica ha già definito una grande operazione letteraria, destinata a lasciare un segno profondo nella storia della cultura contemporanea.
Prima di questo libro Massimo Bubola ha pubblicato nel 2006, la raccolta di poesie "Neve sugli aranci" e i romanzi "Rapsodia delle Terre Basse" nel 2009 e "Ballata senza Nome" nel 2017. https://ww.tgcom24.mediaset.it/ link sbagliato
Nostro ospite a "Popular" Massimo racconta: "Questo è il mio terzo romanzo. Ritengo che "Sognai Talmente Forte", sia il tipo di racconto che, da lettore, avrei voluto leggere da "maestri" come Dylan e Cohen.
Ho dato vita ai personaggi delle canzoni, creando attorno ad essi un racconto. Basti pensare alla Teresa, di "Rimini", canzone che scrissi con De Andrè molti anni fa, o l'anziano nativo americano il protagonista di "Fiume Sand Creek".
Il protagonista del romanzo mi sembra una figura molto originale....
Si, è Callimaco un novantenne che arrivato quasi alla fine della sua parabola terrena, accoglie quelli che ritiene suoi figli, che sono appunto i personaggi delle canzoni.
Accanto al protagonista c'è la figura di Ermelinda, sua moglie, la donna che gli è stata sempre a fianco e che lo ha fatto "crescere" dal punto di vista umano.
Il suo nome è lo stesso di un poeta alessandrino del terzo secolo, che scrisse un bellissimo inno ad Apollo e innovò la poesia epica della Grecia.
Callimaco ebbe a sua volta influenza su poeti come Virgilio e Catullo ma anche su Orazio e Ovidio.
Il nome Callimaco vuol dire "bel combattente" in greco, dall'incontro con Ermelinda, Callimaco sviluppa tutte le sue tematiche.
Il letto dove accoglie i suoi ospiti si trasforma; quando ad esempio racconta a suo nipote la storia di "Fiume Sand Creek, il letto diventa una tenda, come quella dei nativi americani.
Cantautore, musicista, poeta, scrittore, ma anche critico letterario: nel corso di oltre quattro decenni nella tua attività non ci sono stati confini....
No, direi che solo in Italia il pubblico è abituato a vedere un cantante o un autore solo in quella veste e non ad esempio quella di scrittore o performer, come avviene negli Stati Uniti per cantautori del calibro di Bob Dylan, Leonard Cohen, Lou Reed e Patty Smith. Ad esempio i poemi attributi ad Omero sono stati cantati prima di essere trascritti; sono sopravvissuti duecento anni perché c'era chi li cantava.
Già allora la musica e la parola andavano di pari passo.
Nel novecento anche il rock è stato anche letteratura; con scrittori come Paul Auster o cantanti come Lou Reed o anche registi come Sam Peckinpah, dietro la macchina da presa in film mitici, come "Mucchio Selvaggio" e "Cane di Paglia".
"Sognai Talmente Forte" è un libro che ha dei riferimenti anche in questo tipo di letteratura: surreale ed onirica, evocativa e visionaria. In "Sognai Talmente Forte" troviamo anche riferimenti a brani che con la loro musica aiutano molto il racconto, come nel caso della versione di "Mr Tamburine Man" cantata dai Birds, dove c'era un modo suonare la chitarra che "aiutava" molto la narrazione.
Di questo parlo nel capitolo del libro dedicato a "Fiume Sand Creek".
"Sognai talmente forte", titolo del libro, è anche una strofa di "Fiume Sand Creek"
Il "messaggio" contenuto in "Fiume Sand Creek " è quello che ha portato il Papa nel suo recente viaggio in Canada a chiedere scusa per il trattamento riservato ai nativi che vennero obbligati a frequentare scuole cattoliche e che morirono in gran numero, anche a causa di malattie per le quali non avevano anticorpi. I nativi americani ci hanno regalato prodotti della terra come: pomodori, verdure e patate.
Furono proprio queste ultime che salvarono l'Europa dalla fame.
I nativi americani hanno sempre avuto un rapporto in simbiosi con l'ambiente, loro sono parte integrante della natura, proprio da questo punto di vista mandano un "messaggio" a noi occidentali. In quel disco troviamo un brano come "Quello che non ho" dove sostengo che non sempre possedere un gran numero di beni materiali, significa necessariamente essere felici.
La canzone è una sorta di "manifesto" contro il consumismo, con un messaggio che ritengo attuale anche oggi.
"Sognai Talmente Forte" è un libro che potrebbe essere utile agli appassionati di poesia, di musica, ma anche di letteratura, per capire che le arti non hanno confini, ma anzi hanno bisogno l'una dell'altra.