Ristoranti stellati, locali con più di un secolo di storia, hotel con cucina d’autore, mercati gourmet, rooftop con vista panoramica e cucina sostenibile, percorsi innovativi di tapas e festival gastronomici, anche dedicati ai cocktail, sempre più premiati a livello internazionale.
Tutto questo e molto di più è l’offerta culinaria di Madrid, capitale della diversità gastronomica, dove si può incontrare ogni tipo di cucina per tutti i palati. Ecco una sintetica guida ai sapori madrileni.
Il viaggio nella gastronomia madrilena parte dalla sua storia, in particolare da Botín, il ristorante più antico del mondo secondo il libro dei Guinness: fondato nel 1725, a quasi 3 secoli di vita il locale offre una cucina autentica in un’atmosfera suggestiva. Per scoprire le radici storiche della Madrid gastronomica, ci si può affidare alla Guida illustrata dei ristoranti e delle taverne centenarie, che rappresentano la tradizione e la cultura e che sono stati dichiarati spazi di interesse turistico.
Dal Cocido al bacalao rebozado - In questi locali storici si possono consumare i tanti piatti della tradizione: cocido, (stufato a base di ceci preparato con carne e verdure), callos (trippa in umido, tradizionalmente di maiale o mucca e oggi preparato con interiora di agnello o merluzzo), soldaditos de Pavía (bastoncini di baccalà fritti, marinati in paprika e limone, avvolti in una fetta di peperone arrosto), la celeberrima tortilla de patatas, rabo de toro (coda di toro stufato) e bacalao rebozado, impanato con peperoni. Il tutto accompagnato da una buona birra o dal vermouth alla spina.
21 ristoranti stellati - L’alta cucina è rappresentata da 21 ristoranti premiati dalla guida Michelin: dal tristellato DiverXo dello chef innovatore David Muñoz a SmokedRoom, dello chef Dani García nell’hotel Hyatt Regency Hesperia Madrid; e poi Quimbaya, primo ristorante colombiano d’autore nella capitale dello chef Edwin Rodríguez, e Deessa, capitanato dallo chef Quique Dacosta nell’hotel Ritz. Il ristorante Coque del bistellato Mario Sandoval ha ricevuto una Stella verde, riconoscimento che premia la sostenibilità; così come Rodrigo de la Calle nel suo ristorante El Invernadero.
Contesto di design - Nella ristorazione madrilena c’è una stretta collaborazione anche tra gastronomia e interior design: tra le ultime novità spicca per la cura dei particolari The Madrid Edition, hotel di lusso della catena Marriot Internacional, in cui è intervenuto personalmente nell’allestimento il comproprietario Ian Schrager, fondatore dello Studio 54 di New York; il locale si avvale di due chef riconosciuti a livello internazionale: il messicano Enrique Olvera e il peruviano Diego Muñoz. Anche il tristellato Dani García ha trasformato il suo ristorante al settimo piano dell’hotel Four Seasons in un nuovo place to be grazie allo studio svedese di Martin Brudnizki, uno dei maggiori esperti di design al mondo.
Mangiare in terrazza - Uno dei piaceri maggiori nell’assaporare i piatti madrileni consiste nel farlo all’aperto, in una terrazza assolata come in un sofisticato rooftop. Tra le terrazze più spettacolari ci sono Ginkgo SkyBar, al 12esimo piano dell’hotel VP Plaza de España Design; Planta 9 CR7, nell’hotel Pestana Gran Vía; la Azotea del Círculo de Bellas Artes; la terrazza Casa Suecia, con un’impressionante vista a 360 gradi, e il fantastico rooftop dell’hotel Hard Rock.
I mercati - La qualità dei prodotti di prossimità è garantita grazie alla rete dei mercati come quello di San Miguel, San Antón o Vallehermoso, che rispondono al concetto abbreviato dall’acronimo FLOSS: Fresco, Locale, Stagionale e Sostenibile. Tra i prodotti che hanno ottenuto la Denominazione di origine come premio alla qualità e al controllo della materia prima ci sono i vini e l’olio extravergine di oliva; di straordinaria qualità sono anche i prodotti autoctoni come i formaggi artigianali, le fragole, gli asparagi di Aranjuez e il miele della Sierra de Madrid.
Shopping - Per una giornata di shopping - non solo gastronomico - da non perdere è la Galería Canalejas, a pochi passi dalla Porta del Sol, e la sua Food Hall con 13 ristoranti di diversi stili e nazionalità. Tra questi spiccano i due locali dello chef stellato Julián Mármol - Monchis con ricette fusion messicane e giapponesi e The Eight specializzato in cotture alla brace - e lo stellato 19.86 by Rubén Arnanz con deliziosi piatti di cucina regionale.
Sapori e musica - Un’esperienza imperdibile è quella di “tapear” nei quartieri madrileni: tra quelli meno turistici ci sono Chueca, Conde Duque, Malasaña e la zona di Lavapiés, la parte più multiculturale della capitale. Da provare anche i locali attorno al boulevard de Ibiza, vicino al parco del Retiro, e di calle de Ponzano, nel quartiere Chamberí. Non mancano i locali dove mangiare ascoltando musica dal vivo come il ristorante-club Aurora o il Platea che offre anche spettacoli circensi. E per gli amanti del flamenco c’è Corral de la Morería con l’esibizione di artisti famosi a livello internazionale e due spazi gastronomici, uno dei quali stellato. Infine Wah Madrid con musica e piatti dei 5 continenti. E per chi ama i cocktail c’è Salmón Guru, locale del celebre barman argentino Diego Cabrera, primo nella lista dei 50 Best Bar 2021.
Cucina reale - Un’esperienza che unisce cultura e gastronomia è la visita guidata alla cucina storica del Palazzo reale, rinnovata tra il 1861 e il 1880, una delle meglio conservate tra le residenze reali europee. Un’altra sorprendente esperienza “aristocratica” è la visita al Palacio de Liria e alle sue Taste Sessions che consentono di degustare prodotti gourmet artigianali della Casa de Alba, dal prosciutto iberico ai formaggi e ai vini.
Per maggiori informazioni: www.esmadrid.com - www.spain.info