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Caso Remigi, Jessica Morlacchi: "Non perdono, mai dato confidenza fisica"

A "Zona Bianca" la cantante racconta la molestia subita in diretta tv: "Memo ha avuto una caduta di stile, spero se ne sia reso conto"
 

Sul caso Memo Remigi, l'inviata di "Zona Bianca" ha incontrato Jessica Morlacchi, vittima lo scorso 21 ottobre di una molestia in diretta televisiva nel corso della trasmissione  "Oggi è un altro giorno" di Rai 1, quando, al momento dei saluti finali, le telecamere hanno inquadrato il cantante mentre la palpeggiava. "Non perdono, la confidenza verbale con un collega non significa che abbia mai dato confidenza fisica", commenta la ex leader dei "Gazosa" che aggiunge: "A Memo gli voglio bene ma ha avuto una caduta di stile, spero che se ne sia reso conto". 

"Sono dispiaciuta perché non voglio male a Memo però le scuse potevano arrivare prima", spiega Jessica Morlacchi in merito all'episodio che ha scatenato un'ondata di proteste sui social e causato l'allontanamento di Remigi dal programma del pomeriggio di Rai 1. E alla domanda sull'appello del cantante a non farlo passare per quello che non è, lei risponde così: "Sono io quella che non deve passare per quella che non sono, una persona a cui stanno bene certe cose. Non è mai successo nella mia vita e non capiterà mai più".

Il post di Jessica Morlacchi su Instagram. "Questo è il post che non avrei mai voluto scrivere ma adesso vivo una situazione di tale dispiacere e disagio che ho deciso di rompere il silenzio e dire la mia sulle conseguenze di quel video che tutti avete visto e che ora mi sottopone a una pressione mediatica che non auguro a nessuno. Quando Remigi ha fatto scivolare la sua mano sul mio fondoschiena, ho provato un disagio enorme ma come si vede l’imbarazzo non mi ha impedito di reagire immediatamente e con decisione. Eravamo in diretta e non potevo fare altro che schiaffeggiare e tirar su quella mano. Remigi ora chiede scusa, solo ora. Sono contenta che lo faccia, ma mentre si scusa insinua che quel gesto fosse solo goliardia motivata dalla mia condiscendenza. È inaccettabile. Anche ad 84 anni si può imparare dagli errori della vita".

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