la scure

Twitter, Musk potrebbe avviare da subito i licenziamenti | Caso Pelosi, è bufera sul tweet complottista del miliardario

La rimozione dei dipendenti prima dell'1 novembre consentirebbe di evitare il pagamento dei premi in azioni

© -afp

La scure di Elon Musk si abbatte su Twitter. Il miliardario ha avviato tagli al personale, chiedendo ad alcuni manager di stilare un elenco dei dipendenti che possono essere rimossi. Lo riporta il New York Times, secondo il quale le riduzioni saranno effettive da prima dell'1 novembre, data in cui i dipendenti dovrebbero ricevere i loro premi in azioni nell'ambito del loro compenso. Una loro rimozione prima della scadenza consentirebbe a Musk di evitare il pagamento dei premi.

Le fonti non hanno fornito dettagli sull’entità dei tagli. Al momento la forza lavoro della società conta circa 7.500 dipendenti ma secondo alcune indiscrezioni alcune divisioni saranno "più colpite di altre". Già giovedì 27 ottobre, poco dopo la conclusione dell'accordo da 44 miliardi di dollari per acquisire la piattaforma, Musk ha licenziato l'amministratore delegato, il chief financial officer e altri top manager.

I licenziamenti - Le persone già licenziate sono il chief executive Parag Agrawal, il chief financial officer Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della policy Vijaya Gadde e il general counsel Sean Edgett. Almeno uno di loro è stato scortato fuori dalla sede della società.

Assalto a Paul Pelosi e teoria complottista - Intanto è bufera intorno a Musk per aver twittato un link su una teoria complottista sull'assalto a Paul Pelosi, poi cancellato. Una mossa che alimenta i dubbi e le critiche sul modo in cui il patron di Tesla combatterà la disinformazione e i discorsi di incitamento all'odio e alla violenza sulla piattaforma. 

La risposta alla Clinton e il link del Santa Monica Observer - Rispondendo a un tweet di Hillary Clinton che condannava l'assalto al marito della Speaker della camera, definendolo il risultato delle teorie complottiste diffuse dai repubblicani, Musk ha scritto: "C'è una minuscola possibilità che ci possa essere dell'altro dietro questa storia rispetto a quello che appare a prima vista". Al "cinguettio" ha allegato il link del Santa Monica Observer, secondo cui l'assalto non è mai avvenuto e Paul Pelosi era in compagnia di un gigolò. Il Santa Monica Observer è un sito estremista, noto secondo molti per le sue fake news: in passato aveva scritto che Hillary Clinton era stata uccisa negli attacchi dell'11 settembre e sostituita da una controfigura. 

La sicurezza di Twitter: le politiche della società non sono cambiate - Il tweet di Musk segue le rassicurazioni del responsabile della sicurezza di Twitter, Yoel Roth, che nelle ultime ore ha precisato come, nonostante il cambio di proprietà, le "politiche della società non sono cambiate". Del boom di tweet con "insulti e termini dispregiativi" seguiti alla presa di controllo da parte di Musk, ha spiegato Roth, sono responsabili "300 account, quasi tutti non autentici. Stiamo prendendo misure per vietare agli utenti coinvolti in questa campagna di trolling" l'uso dei social e "continueremo a lavorare per rendere Twitter sicura".

Sui social dilagano le teorie complottiste sul caso - Musk non è comunque l'unico a cavalcare teorie complottiste su Pelosi. Mentre la speaker della Camera si descrive "scioccata e traumatizzata" per l'assalto al marito, ancora ricoverato in ospedale ma in via di miglioramento, sui social dilagano, soprattutto a destra, teorie su quello che sarebbe "realmente" accaduto. "Ci sono dettagli molto strani", si legge in un forum devoto all'ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon. "Mi chiedo se Pelosi abbia cercato di mettere in scena il suo mini 6 gennaio", ha scritto e poi cancellato Greg Kelly, l'anchor del network di destra Newsmax. Secondo diversi esponenti della far right americana a essere sospetta è la tempistica del presunto incidente, a pochi giorni dalle elezioni di metà mandato. "La sinistra sta impazzendo non solo perché non crediamo alla non plausibile storia di Paul Pelosi ma perché stiamo ridendo per quanto è ridicola", ha scritto Dinesh O'Souza, il commentatore di destra autore di diversi documentari. "Questo significa che non siamo più intimiditi dalle loro false storie - ha aggiunto -. Non hanno più controllo su di noi". 

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