The bird is freed… and Tesla on sale ‒ “Lʼuccello è libero”, cinguetta il nuovo proprietario di Twitter Elon Musk. E subito licenzia quattro top manager, abbandona la Borsa di Wall Street (ha già avviato le procedure per il delisting) e promette di tagliare i rami secchi, smentendo però che riguardi il 75% dei dipendenti del social media.
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“Bravo Elon!”, dicono in molti, magari usando proprio Twitter, omettendo però di dire come lʼacquisizione per 44 miliardi di dollari del media network sia stata obbligata da un tribunale del Delaware, e precisamente da Kathaleen McCormick, chief judge del Delaware’s Chancery Court, che a Musk aveva concesso un ultimatum a concludere lʼaffare entro le ore 17 del 28 ottobre, pena il processo intentato contro di lui dalla stessa Twitter. Insomma, altro che libero il buon Elon! Ci avrebbe rimesso miliardi in penali e risarcimento danni, senza guadagnare nulla. A quel punto meglio comprarselo per davvero Twitter.
“Ahi ahi ahi,signor Musk!” ‒ Pazienza se poi bisognerà fare qualche sacrificio. Secondo Forbes.com, il tycoon dovrà vendere tra i 5 e i 10 miliardi di dollari in azioni Tesla per finanziare l’acquisto, dopo averne già vendute per 30 miliardi da inizio anno. Il titolo Tesla è crollato del 40% rispetto al 4 aprile, quando Musk rivelò di aver scalato Twitter fino al 9% delle azioni. Non vorremmo che alla fine sia proprio Tesla Motors a pagare il prezzo delle ambizioni di Elon, e lʼuna e lʼaltro cadessero proprio laddove le leggende televisive narrano che cadde la signora Longari al Rischiatutto di Mike Bongiorno… Sì proprio lì, sullʼuccello!
Trucks in love ‒ Può un camion suscitare emozioni languide e romantiche, fino a provocare un… colpo di fulmine? Sì insomma, quella cosa lì dellʼinnamoramento. Come Saetta McQueen e Sally in “Cars”. Certo tra due camion, anche se non abbiamo nulla contro le unioni tra veicoli diversi fra loro (i crossover?), siamo aperti come il libero mercato in cui si parla di mani invisibili e segni del destino. Comunque, dopo aver visto questo video di Volvo Trucks Italy, si può dire che sì, due camion come Fun ed Efficiency, due Volvo FH con pacchetto I-Save possono innamorarsi! Sono bravi e teneri i camion, altro che Duel di Spielberg!
Togli un posto a tavola ‒ I rapporti tra Fiat e Fiom sono normalmente e cordialmente tesi. In tempi recenti ricordiamo la vicenda Fabbrica Italia a Pomigliano, la chiusura di Termini Imerese, lʼuscita di FCA dal CCNL, insomma la storia industriale del Paese. Non sorprende quindi come al tavolo per il nuovo contratto collettivo di lavoro, il primo dellʼera Stellantis, erano seduti allʼUnione Industriale di Torino da un lato Fim, Uilm, Fismic, Uglm e il sindacato quadri e dallʼaltra parte del tavolo i vertici Stellantis (incluse Cnh Industrial, Iveco Group e Ferrari). Lʼincontro con la Fiom è avvenuto separatamente e in un secondo momento.
Il contratto scade il 31 dicembre e i sindacati chiedono aggiustamenti: lʼinflazione morde, +8,4% nel 2023, e per salvaguardare il potere dʼacquisto dei 68 mila dipendenti rivendicano 293 euro in più al mese, spalmati su tre anni (153 euro il primo anno, 89 euro nel 2024 e 51 nel 2025). Fonti aziendali riportano che “sarà una trattativa complessa”. Seguiranno altri incontri, almeno 7 già calendarizzati fra il 15 novembre e il 13 dicembre, ma con lo storico sindacato della Cgil non si conoscono date. Poi arriverà il Natale, speriamo che le tavole imbandite siano le più allargate possibili.