Giorgia Meloni "si sta occupando di bollette, tasse, lavoro, certezza della pena, Manovra". Lo dichiara lo stesso presidente del Consiglio, intervenendo su Instagram sulle polemiche relative alla definizione del suo ruolo. "Leggo che il principale tema di discussione di oggi sarebbe su circolari burocratiche interne, più o meno sbagliate, attorno al grande tema di come definire la prima donna presidente del Consiglio. Fate pure".
Chiamatela "Il Signor Presidente del Consiglio dei ministri". E' quanto si legge nella circolare inviata ai ministeri dal nuovo segretario generale di Palazzo Chigi, Carlo Deodato. E' dunque messa nero su bianco la volontà espressa in passato dalla nuova premier Giorgia Meloni: quella di essere chiamata con l'articolo "il" e non col femminile "la"; andando, però, forse un po' oltre e aggiungendo anche il termine "signor". Una definizione che non convince del tutto la diretta interessata, tanto che in serata da Palazzo Chigi arriva una puntualizzazione.
"Tale formula - si sottolinea - è stata adottata dagli uffici della Presidenza in quanto indicata come la più corretta dall'Ufficio del Cerimoniale di Stato", tuttavia la definizione più gradita è semplicemente il presidente del Consiglio". Non solo, dopo un pomeriggio di polemiche politiche e ironie social è la stessa Meloni a chiudere il caso, con un post sui social.
Molti, del resto, sono andati all'attacco. "Con il nuovo corso, Palazzo Chigi affronta la principale emergenza del Paese", scrive su Twitter l'ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, postando l'immagine della circolare. "Sissignora! - dice il leader M5s Giuseppe Conte -. Gradiremmo sapere da Palazzo Chigi anche come vuole sostenere famiglie e imprese sul caro bollette, visto che 'il' presidente del Consiglio nel suo discorso di fiducia non ci ha dato nemmeno un indizio".
"Meloni conferma la visione patriarcale della destra", attaccano le deputate di Alleanza Verdi e Sinistra Eleonora Evi e Luana Zanella. E c'è chi sceglie l'arma dell'ironia. "Ma se tagliassimo la testa al toro - dice Carlo Calenda - e ripristinassimo direttamente i titoli nobiliari regali che non hanno genere: Meloni, Altezza Serenissima; Von der Leyen, Altezza Reale e Imperiale...e via dicendo. Una bella roba tradizionale identitaria".
"Va bene - dice Ivan Scalfarotto, senatore del Terzo Polo - che sono diventati europeisti, pro-trivelle e non hanno mai avuto nessuna simpatia per il fascismo, però che arrivasse direttamente da Palazzo Chigi la possibilità di farsi chiamare a piacere Signore o Signora, questo proprio non me lo aspettavo...".