STEP 4 Business è la realtà internazionale che ha ideato e lanciato il primo ecosistema fintech per le piccole e medie imprese. A poco più di un anno del lancio del progetto, che ha già raccolto quasi 12 milioni di euro dagli investitori, la piattaforma è disponibile in Italia (come Azimut Marketplace by STEP, grazie alla partnership con il Gruppo Azimut, uno dei principali operatori indipendenti nel risparmio gestito in Europa), in Spagna e in Brasile. Nella roadmap della società è previsto lo sbarco in altri due Paesi entro il 2023. STEP rappresenta oggi un punto di accesso privilegiato a una serie di servizi delle migliori fintech del mercato per quasi 7mila Pmi in tre paesi e due continenti. Marco Montagnani, Founder e CEO di STEP 4 Business e Azimut Marketplace, racconta a TgcomLab com'è nato il progetto e come vuole crescere nell'immediato futuro.
Come è arrivato a ricoprire l'incarico attuale?
Il mio percorso di studi, dopo la maturità classica al Liceo Massimo d’Azeglio di Torino, è proseguito con una laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti all’Università di Torino. Appartengo alla cosiddetta “generazione Erasmus”, programma di studi che ho avuto la fortuna di vivere all’Universidad Complutense di Madrid. Dopo un’esperienza da giornalista e traduttore a La Stampa, ho poi intrapreso la mia carriera internazionale in banca nel Gruppo Santander: quasi 15 anni trascorsi tra Italia, Spagna e Regno Unito in varie aree di business, dal retail al corporate banking, dalla strategia al digital, in cui ho arricchito la mia formazione classica e giuridica con master di business management e in ambito digital all’Instituto de Empresa di Madrid, alla The Valley Digital Business School sempre a Madrid e alla Wharton School (Pennsylvania). Nel 2019 sono rientrato in Italia per lavorare al lancio di illimity bank come Head of Product, Customer and Business development. Un’esperienza magnifica, senza ombra di dubbio, che mi ha portato poi a ideare STEP 4 Business, una start up internazionale specializzata in servizi finanziari – e non solo – per le piccole e medie imprese.
Com'è nata la sua azienda?
STEP 4 Business è una fintech nata in Italia nell’autunno del 2020, nel pieno delle restrizioni Covid, con un gruppo di ex dirigenti del Gruppo Santander con base in Spagna, Portogallo e Brasile. Abbiamo deciso di unire le nostre competenze e conoscenze, in diversi mercati, nel mondo dei servizi finanziari per le piccole e medie imprese e nel digital per realizzare una soluzione innovativa che venisse incontro alle esigenze degli imprenditori. Spesso, infatti, i player tradizionali – per molteplici fattori quali requisiti regolamentari, di capitale, processi di consolidamento e contrazione delle reti di distribuzione sul territorio etc. – non riescono a dare una risposta adeguata alle necessità delle imprese, sia per quanto attiene l’accesso alla liquidità sia per la gestione dei pagamenti e delle finanze aziendali. Abbiamo scommesso quindi sul modello dell’ecosistema aperto, che integrasse tutti i prodotti e servizi delle migliori fintech a livello internazionale in un’unica piattaforma, e sulla normativa PSD2, che dal settembre 2019 permette a soggetti non bancari di accedere ai dati transazionali dei clienti per fornire servizi di valore aggiunto. È nata così quella che è stata definita la Amazon dei servizi finanziari per le PMI con il lancio nell’ottobre 2021 di Azimut Marketplace by STEP in Italia, grazie al contributo fondamentale del Gruppo Azimut che ormai da anni sta intraprendendo un percorso molto chiaro di supporto alle piccole e medie imprese e all’economia reale. Dalla scorsa estate la piattaforma STEP è disponibile anche in Spagna e in Brasile, e rappresenta oggi il primo ecosistema fintech interamente dedicato alle piccole e medie imprese con quasi 7mila aziende registrate in tre diversi mercati.
Qual è l'elemento di forza della sua azienda?
Senza ombra di dubbio le persone. La vera forza di STEP 4 Business è una squadra unica nel suo genere, con un team internazionale profondamente legato da anni di conoscenza e di esperienza comune nel Gruppo Santander, alla quale nel tempo si sono uniti giovani talenti con una grande passione per il mondo fintech e un entusiasmo senza eguali. Il team italiano lavora da Palermo a Torino passando per Taranto, Caserta, Pescara, Roma, Livorno e Milano – quella che mi piace definire “la meglio gioventù”, per lo spirito unico che la caratterizza -, quello internazionale da Madrid a San Paolo passando per Lisbona, eppure l’affiatamento e la comunione di intenti sono davvero senza eguali. Unire la competenza nel digital all’amore per il mondo dell’impresa è estremamente raro, e crediamo che questo sia il segreto del successo di un progetto che poi, ovviamente, punta molto sul prodotto e sull’esperienza del cliente. Permette di offrire alle imprese finanziamenti istantanei, un conto business 100% digitale, di anticipare di oltre 90 giorni l’incasso delle fatture in pochi click, di tenere sotto controllo tutte le finanze aziendali in maniera istantanea – sfruttando la normativa PSD2 -, di effettuare pagamenti internazionali o sottoscrivere assicurazioni in un’unica piattaforma completamente gratuita.
Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel suo settore?
Sicuramente la passione e l’entusiasmo sono due elementi fondamentali, lavorare in una fintech vuol dire avere un’autentica passione per il cliente, un’ossessione per l’innovazione e per quello che in Giappone chiamano “kaizen”: il miglioramento continuo. E poi, soprattutto, non aver paura di sbagliare, mai. La cultura anglosassone è molto più aperta al fallimento, Jeff Bezos sostiene che per avere successo “bisogna essere pronti a non essere compresi per un lungo periodo di tempo”, e che molti dei progetti vincenti di Amazon sono nati da idee inizialmente concepite nel modo sbagliato. Credo si debba aver voglia di rischiare, e di imparare dai propri errori.
Come è stato toccato il suo settore dall’emergenza covid?
Per prima cosa il Covid ci ha insegnato che esiste un nuovo modo di lavorare. Come dicevo in STEP 4 Business il team lavora con la flessibilità più assoluta, da casa o da spazi di co-working in Italia o all’estero, e i risultati dimostrano che l’efficacia di un progetto può essere straordinaria senza bisogno di passare ore e ore in ufficio e con un equilibrio tra vita lavorativa e personale – e quindi un commitment – totalmente diverso. Poi devo dire che la pandemia ha accelerato l’adozione di canali digitali da parte dei clienti: McKinsey stima che nelle otto settimane dei “lockdown” generalizzati della primavera 2020 l’utilizzo di soluzioni digitali abbia subito un’accelerazione che avrebbe dovuto avere luogo in oltre tre anni. Adesso, mentre fortunatamente ci stiamo lasciando alle spalle l’emergenza covid, ci troviamo in una fase macroeconomica senza dubbio complessa tra tensioni geopolitiche, disruption sulle supply chain internazionali, inflazione e politiche monetarie restrittive, per cui crediamo che le soluzioni fintech e di finanza complementare possano rappresentare una validissima alternativa per le piccole e medie imprese che hanno sempre più bisogno di flessibilità, risposte veloci e il più possibile digitali.
Come si tiene aggiornato?
Sono un fedele lettore dell’Economist, tutte le mattine inizio la giornata con l’edizione online de Il Sole 24 Ore e ovviamente non dimentico il vecchio amore per La Stampa. I social, in particolare LinkedIn, sono poi una fonte di informazione di qualità, se accuratamente selezionata. Ho la fortuna, inoltre, di viaggiare molto e incontrare imprese, stakeholder del settore, associazioni ed enti che mi permettono di avere sempre il polso della situazione sull’economia reale e sulle principali tendenze del mercato: per me assolutamente fondamentale.
Quanti anni ha e come trascorre il suo tempo libero?
Ho 44 anni e sono un appassionato di storia, letteratura, arte, cinema e musica, da quella classica (spesso lavoro con Mozart in sottofondo per concentrarmi) al pop. Amo lo sport e cerco di nuotare o fuggire in bicicletta appena ho un attimo di tempo. Adoro viaggiare e mi sento un cittadino europeo: ho percorso tutto il continente in lungo in largo e ho visitato praticamente tutte le capitali dell’Unione Europea.
Ci racconta un aneddoto che le sta particolarmente a cuore?
Ce ne sono molti in relazione alla nascita di STEP 4 Business, ma i più curiosi forse sono questi tre. L’idea iniziale del progetto è nata su un volo intercontinentale. Senza riuscire a dormire e col telefono in modalità aereo ho iniziato a scrivere su un pezzo di carta cosa avremmo potuto fare con il team internazionale con cui avevo avuto la fortuna di lavorare nei miei anni al Santander.
Il secondo è legato al nome della società, STEP infatti era l’acronimo del programma di formazione per giovani di alto potenziale in cui ho conosciuto gli altri tre co-founder Alberto Almoguera, Nuno Couceiro e Thomas Berkes, da qui dunque STEP 4 Business. L’ultimo è il meraviglioso ricordo dei primi mesi di lavoro in STEP, quando nei primi mesi del 2021 iniziammo a gettare le basi del progetto e, costretto a lavorare da remoto per le restrizioni covid, utilizzavo come “ufficio” per le mie conference call la pineta di Cecina, in provincia di Livorno, a due passi dal mare: un vero paradiso dove trascorrevo la mia infanzia e che è stato una straordinaria fonte di entusiasmo e di ispirazione; spesso sottovalutiamo quanto sia importante essere a contatto con la natura e quanto possa influire sul nostro stato d’animo e sulla nostra creatività.
Quali sono i progetti futuri dell'azienda?
Continuare il consolidamento del mercato italiano con Azimut Marketplace by STEP e proseguire nel percorso di espansione internazionale. Alla fine del prossimo anno saremo presenti in cinque geografie e il nostro obiettivo è posizionare STEP 4 Business come ecosistema di riferimento per le piccole e medie imprese a livello globale.